Politica

Bordi: 'Pinocchi dell'inceneritore' Lega: vicenda scandalosa, dimissioni

Un caso politico quello sul tema inceneritore/teleriscaldamento che sta investendo il centrodestra cremonese. Tensioni c’erano già state in consiglio comunale al momento dell’approvazione delle linee guida della Regione riguardanti lo stop a nuovi impianti e l’incremento della differenziata. Ora, le “bordate” appunto dell’assessore all’Ambiente del Comune Francesco Bordi su Facebook contro i “pinocchi che governano” l’inceneritore, si legge nel post. Uno sfogo quello dell’assessore all’Ambiente che se la prende con “chi ha lavorato alle spalle”, con chi “vuole bloccare il nuovo ciclo della raccolta differenziata”. Tra i commenti alle parole di Bordi, anche quello di Franco Albertoni, presidente Aem spa: “Io spero solo che al più presto ci sia un momento istituzionale per fare chiarezza, non aggiungo altro a quanto sino ad ora dichiarato che riconfermo in pieno”. La Lega Nord interviene con un comunicato della segreteria cittadina: “Le dichiarazioni dell’Assessore Bordi sul caso “Inceneritore-Teleriscaldamento”, cioè AEM Gestioni e AEM Spa (il re di Cremona Franco Albertoni, uomo PD, ma “casualmente” riconfermato con forza dalla coppia Perri-Nolli) – scrivono i militanti locali della Lega – denotano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che questa Giunta è sempre più in crisi e allo sfascio. Quattro anni e mezzo di incapacità, mala gestione e decisioni folli stanno allontanando sempre di più Cremona dal resto della Lombardia. Arriviamo a fine mandato con un Assessore che si accorge solo oggi che la Municipalizzata più importante del Comune lavora contro le indicazioni del Consiglio Comunale e della sua Giunta. La Lega Nord non crede a questa facile ricostruzione di Bordi, tra i “pinocchi” da lui non citati c’è anche lo stesso Assessore, il Sindaco e altri componenti di questa Amministrazione che fa il doppio gioco, facendo vedere ai cittadini delle cose e lavorando poi nelle stanze del potere per fare il contrario di quello che rendono pubblico. Ad esempio, se i cremonesi si ritrovano con un sistema di teleriscaldamento costoso e poco funzionale è anche per colpa di Albertoni, il manager di sinistra nominato dal Pd e confermato da Perri. Infatti i CDA delle partecipate sono emanazione delle decisioni e delle scelte del Sindaco e sono tutti nominati in continuità con le precedenti amministrazioni di sinistra. Ora Perri, Nolli e Bordi non possono fingere di non sapere che AEM sta lavorando ad un progetto di 85/100 milioni di euro per la costruzione di un nuovo inceneritore. Siamo d’accordo con l’Assessore all’ambiente quando dice che “ancora una volta il dio denaro è più forte della ragione”, infatti piuttosto che mollare la poltrona dopo questa scandalosa vicenda, se ne sta ancora lì bello tranquillo a godersi gli ultimi mesi prima della fine inevitabile dell’Amministrazione Perri. Se fosse coerente con le sue parole, l’assessore si dimetta immediatamente”.
Sul tema anche il Pd con una nota a firma della capogruppo Maura Ruggeri riguardante la scheda tecnica della Regione relativa ad un progetto di AEM gestioni che prevede la realizzazione di un nuovo impianto di termocombustione che dovrebbe sorgere accanto a quello attuale di cui si prevede la demolizione. “Se così è – scrive la democratica – ci chiediamo: ma il Sindaco sapeva del progetto e della trattativa aperta in Regione? Se il Sindaco non sapeva, a chi risponde AEM Gestioni? E’ il Comune che indirizza il gestore o viceversa? Eppure l’indirizzo votato anche dal PD il 30 settembre dal Consiglio comunale recitava testualmente: “escludere interventi sull’impianto di termocombustione di via S. Rocco che richiedano, ai fini della compatibilità economica dell’intervento, un costante conferimento di rifiuti da incenerire, approvando solo progetti tesi a migliorare il funzionamento dell’impianto stesso e delle emissioni in atmosfera e chiedere al gestore analisi e valutazione di soluzioni impiantistiche del trattamento del rifiuto residuo diverse dall’incenerimento e dal conferimento in discarica. E’ chiaro che il futuro sta in queste nuove soluzioni che già oggi alcune città , che partecipano a bandi europei, stanno sperimentando ed è altrettanto chiaro che, invece, la realizzazione di un nuovo termocombustore del costo dagli 85 ai 100 milioni di euro condizionerebbe il territorio almeno per i prossimi 20 anni. Ora tocca al Sindaco fare chiarezza: se la prospettiva del futuro  per il ciclo dei rifiuti  è soprattutto quella della riduzione , del riciclo e del riuso, già oggi occorre che trovi conferma  una svolta  chiara e coerente che permetta di andare in quella direzione”.

ECCO IL POST DI FRANCESCO BORDI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...