Telefonini e petardi a scuola Scattano i divieti alla media Campi
Stop ai telefonini alla scuola media Campi. Stop anche ai petardi e ad altri dispositivi a scoppio che possono arrecare pericolo dentro e fuori la scuola. Sono i contenuti di due disposizioni emanate dal dirigente scolastico dell’istituto comprensivo CremonaPrimo, Piergiorgio Poli, in relazione ad “alcuni spiacevoli episodi riferiti allo scoppio di petardi e di botti sia dentro la scuola, sia fuori, più precisamente agli ingressi dell’edificio e lungo la via prospiciente”.
Il divieto dell’uso di telefonini non è nuovo nelle medie inferiori e deriva dall’uso improprio che spessissimo ne fanno i ragazzini tra gli 11 e i 13 anni. Episodi di riprese “rubate” durante le lezioni e diffuse in vario modo all’insaputa dei protagonisti sono alla base di molti episodi di bullismo o di offese nei confronti dei docenti, avvenute anche nelle scuole medie cittadine. Il dirigente della Campi è perentorio nella disposizione emessa il 16 ottobre e pubblicata sul sito internet della scuola: “L’utilizzo del telefono cellulare e o di altri dispositivi elettronici si configura come un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali condotte, ma anche a favorire comportamenti educati, corretti e responsabili”, si legge tra le motivazioni. Il telefonino disturba e distrae, rappresenta un elemento “di grave mancanza di rispetto nei confronti dei docenti”. Per questo il divieto di utilizzarlo è assoluto, in classe, nei corridoi, nei bagni, tra un’ora e l’altra; sono ammessi durante le visite guidate e i viaggi di istruzione, ma solo per comunicazioni indispensabili. E’ vietato inoltre scattare fotografie o riprese ai compagni di classe, ai docenti e all’altro personale scolastico a loro insaputa: valgono solo autorizzazioni scritte, perchè si lede il diritto alla privacy. “Una circolazione incontrollata di filmati, registrazioni audio, fotografie digitali, può dar luogo a gravi violazioni del diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali degli interessati, tanto più gravi se le informazioni sono relative allo stato di salute, alle convinzioni religiose, politiche, sindacali (…)” si legge tra l’altro.
Segue il dettaglio delle sanzioni disciplinari, che partono dal ritiro immediato del telefonino e arrivano alla sospensione dalle lezioni per tre giorni (con obbligo di frequenza a scuola).
Linea dura anche con chi utilizza i petardi: “Far scoppiare botti non è una lecita manifestazione di allegria, ma soltanto una forma di inciviltà pericolosa per se stessi e per gli altri, passibile delle sanzioni previste non solo dal Regolamento interno di Istituto, ma anche da disposizioni specifiche di legge”, si legge nella circolare del 23 ottobre. Anche le forze dell’ordine potranno essere allertate in caso di violazioni, se la dirigenza le ritenesse particolarmente gravi. La circolare ha anche una valenza educativa, conclude Poli: “I coordinatori di classe sono invitati a leggere e a fare prendere atto della presente disposizione alle alunne e agli alunni, affinchè ne possano avere conoscenza piena nonchè a discuterla e a commentarla con loro durante le lezioni”.
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