Cronaca

Marcegaglia, assolto il direttore casalese per la morte di un operaio

Nella foto, l’ingegner Ferrari e lo stabilimento Marcegaglia di Casalmaggiore

Il direttore dello stabilimento Marcegaglia di Casalmaggiore Roberto Ferrari è stato assolto oggi dal giudice Pio Massa dall’accusa di omicidio colposo per l’incidente mortale sul lavoro accaduto il 20 maggio del 2008 nel quale era rimasto vittima Domenico Di Maio, 32 anni, operaio dell’azienda casalese. “Assolto perchè il fatto non sussiste”. Soddisfatto l’avvocato della difesa Sergio Genovesi: “non c’era la prova causale dell’evento nella condotta contestata al mio cliente”. Per Ferrari, che proprio oggi, giorno della sua assoluzione, festeggia il compleanno, il pm onorario Silvia Manfredi aveva invece chiesto la condanna ad otto mesi di reclusione. Secondo la procura, “i tubi in azienda non erano stati stivati in modo corretto”. In sostanza, non sarebbe stata garantita la sicurezza. Nel frattempo l’imputato ha risarcito i danni ai familiari della vittima. Lo stesso giorno della tragedia, Emma Marcegaglia era stata nominata presidente di Confindustria. L’incidente era avvenuto nel corso del primo turno di lavoro. Il giovane operaio era rimasto schiacciato da un pacco di tubi d’acciaio caduto improvvisamente da un supporto. Il giorno dopo i lavoratori della fabbrica avevano indetto un’assemblea, mentre il coordinamento sindacale nazionale aveva proclamato un’ora di sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo Marcegaglia. All’epoca dei fatti la segretaria confederale della Cgil Paola Agnello Modica aveva parlato di “ennesima e inaccettabile morte sul lavoro”, esprimendo “vicinanza alla famiglia e alle persone care del lavoratore che ha perso la vita” e ricordando che “l’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che tutti gli infortuni gravi e mortali sono statisticamente e tecnicamente prevedibili e quindi prevenibili”. Sulla morte di Di Maio era intervenuta anche la stessa Marcegaglia: “E’ una giornata molto triste: in uno stabilimento del mio gruppo c’è stato un incidente mortale. Una tragedia che mi rende terribilmente triste”. “Alla famiglia va tutta la mia solidarietà – aveva detto la figlia di Steno Marcegaglia – e riaffermo come imprenditrice e come presidente di Confindustria che l’impegno sulla sicurezza sarà fortissimo”. Quel giorno Di Maio si era avvicinato ad una catasta di fasci, due dei quali erano mal posizionati. Gli erano caduti sulla schiena, schiacciandolo. Una tragica fatalità.

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