Aggiudicato l'appalto per la casa occupata Lavori per un anno
E’ diventata definitiva l’aggiudicazione dei lavori per il recupero degli alloggi Erp di via Platina 52. I lavori, per un importo di 1 milione e 220mila euro, saranno realizzati dalla ditta Gabe srl di Casalbuttano, che ha offerto un ribasso del 28% sul prezzo a base d’asta. Lunga la strada di questo appalto, finanziato con stanziamenti di bilancio in parte risalenti al 2009. Il progetto si avvale di un finanziamento regionale, ad indicare le condizioni di degrado dell’edificio, soprattutto per quanto riguarda i solai in legno: mancanza di sicurezza è una delle ragioni per lo sgombero contenute nell’ordinanza del sindaco Perri firmata dopo l’occupazione da parte del Comitato Antisfratto. L’ordinanza non è ancora stata fatta eseguire. Gli incontri tra l’assessorato ai servizi sociali e i rappresentanti del Comitato non sono mai cessati e in un caso hanno portato all’individuazione di un alloggio temporaneo per una famiglia che era già in lista d’attesa per una casa popolare.
In un primo tempo, a fine 2012, il Comune aveva avviato una procedura aperta per l’affidamento dei lavori, con scadenza di presentazione offerte a fine marzo 2013. Poi, riscontrato un errore materiale negli elaborati, il dirigente dei Lavori Pubblici Marco Pagliarini annullava il bando e ne stilava un altro, con scadenza 28 giugno 2013. 24 le offerte arrivate entro il termine stabilito, con aggiudicazione provvisoria alla Gabe l’11 settembre e definitiva, dopo la verifica di anomalia offerta, il 21 ottobre. Stando alla relazione tecnica allegata al progetto, attualmente ci sono 14 alloggi nei quattro piani dell’edificio, che possono ospitare fino a 42 persone; dopo la ristrutturazione saranno ridotti a 11.
“Prima si iniziano i lavori, prima gli alloggi potranno essere riconsegnati a chi ne ha diritto”, affermano in Comune. L’impresa dovrebbe entrare entro il mese di novembre e i lavori dovrebbero concludersi entro un anno.
“Dal punto di vista funzionale – si legge nella relazione – l’edificio attualmente presenta alcune limitazioni dovute a ragioni costruttive, di obsolescenza di alcune sue parti (sia costruttive sia impiantistiche), inoltre alcuni impianti non rispondono pienamente ad alcune norme vigenti. L’intervento sulla palazzina si rende necessario soprattutto per gli alloggi e per alcuni spazi comuni di percorrenza, i quali non sono conformi alla normativa per l’abbattimento delle barriere architettoniche, in quanto vi è la presenza di dislivelli di piano non superabili in carrozzina. Inoltre per migliorare le condizioni degli inquilini dal punto di vista della sicurezza, occorre ridefinire ingressi agli alloggi più adatti e sicuri, aumentare il benessere igrotermico mediante il rinnovamento degli impianti, la messa in opera di serramenti con vetrocamera e film basso emissivo. Per quanto riguarda lo stato di conservazione dei locali e degli alloggi possiamo osservare che: – le strutture portanti verticali dell’edificio non presentano lesioni o altri evidenti fenomeni di decadimento statico e possono ritenersi in buono stato, mentre i solai lignei sono generalmente ammalorati e molto flessibili; – la copertura si presenta in buono stato di manutenzione, essendo stata oggetto alcuni anni or sono di ripasso del manto di tegole; – la lattoneria (canali di gronda, pluviali, scossaline e converse) necessita di un intervento generale di sostituzione; – il vano scala e l’androne necessitano di un intervento manutentivo radicale; – l’intonaco esterno (individuato sulle parti interne al cortile) presenta un degrado diffuso e differenziato; infatti lo strato di base dell’intonaco costituito da malta di calce, si presenta generalmente con una buona adesione al supporto, mentre gli strati di finitura di intonaco nonché la tinteggiatura, presentano il fenomeno del cartellamento nonché la presenza, in alcuni punti, di efflorescenze saline; – i serramenti esterni in legno manifestano i segni di degrado tipici dell’assenza o scarsa manutenzione nel corso del tempo, e della posizione poco soleggiata”.
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