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Concessa a Gegic la possibilità di espatriare Allenerà in Svizzera

Il gip Salvini

Andrà ad allenare il Rancate Football Club, società di calcio con sede in Canton Ticino, nei pressi di Mendrisio, Almir Gegic, 34 anni, ex giocatore serbo, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse. È anche in ragione di questo nuovo lavoro che il gip di Cremona Guido Salvini, su istanza del suo legale, l’avvocato Ugo Carminati, che aveva chiesto la revoca della misura dell’obbligo di firma tre volte la settimana e la restituzione del passaporto al suo cliente, ha revocato la misura cautelare del divieto di espatrio, riducendo la misura cautelare dell’obbligo di presentazione all’autorità di polizia giudiziaria a solo una volta ogni due settimane sempre presso la questura di Cremona. Il pm aveva espresso parere contrario. Gegic, che sarà aiuto allenatore, è accusato di far parte del gruppo degli scommettitori chiamati ‘zingari’ e di aver partecipato alla combine di circa 40 incontri di calcio. Si era costituito dopo oltre un anno di latitanza.

Per il gip, “Gegic di certo non ha mutato radicalmente la sua posizione processuale, ampiamente esposta nelle precedenti ordinanze di diniego della revoca della misura e caratterizzata dal riferire solo una parte delle circostanze della vicenda che lo vede protagonista: in particolare quelle relative alla manipolazione delle partite di serie B. e relative ad una serie di situazioni già ampiamente accertate nel corso delle lunghe indagini. Comunque Gegic ha fatto qualche passo in avanti. Seppur con espressioni volutamente ‘prudenti’, non solo ha confermato alcuni dei più importanti incontri svoltisi nella primavera del 2011 all’albergo Una Tocq di Milano, fornendo conferma alle dichiarazioni rese da Gervasoni e da ultimo da Ivan Tisci, ma ha ammesso che Ilievsky, presente con cospicue somme di denaro a tali importanti incontri, non era il “capo”, e cioè non godeva da solo di poteri decisionali, né era in grado di ‘autofinanziarsi’ la manipolazione delle partite, né di stabilirne le modalità, ma sopra di lui di vi era un capo, il “boss” cui ha fatto cenno anche  Tisci, con il quale Ilievsky si rapportava per telefono, tenendo comunque Gegic al di fuori di tali conversazioni, prima di dare una risposta alle situazioni che gli venivano offerte”. Secondo Salvini, dunque, Gegic “ha confermato che chi dirigeva le mosse di Ilievsky in Italia era un ‘capo’ in Asia, verosimilmente a Singapore, che dettava le regole, ad esempio la necessità assoluta di avere un contatto diretto con i giocatori da corrompere prima di pagare il compenso e definire gli accordi.

Tali ammissioni, per quanto limitate, rappresentano comunque una significativa conferma del quadro complessivo via via emerso nel corso dell’indagine e non devono essere trascurate. È assai probabile, e lo stesso Gegic lo ha alla fine riconosciuto, che egli non abbia potuto andare oltre anche per il timore di azioni di ‘disturbo’ cui potrebbe essere esposto non solo lui ma soprattutto la sua famiglia che è attualmente rientrata in Serbia.  Il passo compiuto deve comunque essere apprezzato”. Nell’ordinanza si legge inoltre che “è giusto tenere presente che le condizioni di vita in Italia di Gegic, la cui moglie ha dato alla luce nel mese di maggio 2013 una bambina, sono decisamente difficili e che comunque la misura in corso andrebbe a scadere nel corso della primavera, momento entro il quale ben difficilmente il pubblico ministero potrebbe presentare la sua richiesta conclusiva per l’intera indagine e comunque per la parte che riguarda Gegic. Mantenere quindi il divieto di espatrio e il divieto per Gegic di recarsi pochi chilometri oltre il confine perdendo così l’offerta di lavoro, risulterebbe ingiustamente e inutilmente afflittivo. Il divieto di espatrio può essere revocato e per conseguenza anche la misura dell’obbligo di presentazione all’autorità di polizia giudiziaria deve essere rivista, riducendola ad una volta ogni due settimane, rendendo in tal modo possibile lo svolgimento dell’attività lavorativa e nel contempo assicurando la presenza di Gegic ad eventuali atti istruttori di approfondimento che potrebbero in prospettiva  rendersi necessari”.

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