Ercolini: 'Gli impianti bisognosi di revamping vanno dismessi'
“Gli impianti bisognosi di revamping (come quello di Cremona) vanno dismessi”. E’ il pensiero di Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Enrivonmental Prize 2013, prestigioso premio internazionale per l’ambiente, ospite del Movimento 5 Stelle a palazzo Cattaneo per l’incontro dal titolo ‘Dieci passi verso Rifiuti Zero’. Rifiuti Zero come la proposta di legge presentata al presidente della Camera Boldrini, sottoscritta da 86mila persone, che si propone di massimizzare il riuso e il riciclo dei rifiuti, contrastando il ricorso allo smaltimento in discarica e all’incenerimento. “Stiamo tentando di incontrare i capigruppo alla Camera – ha spiegato Ercolini – perché senza un accordo è difficile. Inoltre, la presidente Boldrini si è impagnata affinché le proposte di legge dei cittadini siano discusse in Parlamento. Se così fosse, per Rifiuti Zero sarebbe un bel colpo”. Inevitabile, un contributo sugli inceneritori, compreso quello locale, al centro di discussione (anche politica) dopo che il consiglio comunale ha adottato le linee regionali sulla diminuzione dei rifiuti, sull’aumento della differenziata e sul blocco alla costruzione di nuovi impianti. “Il no agli inceneritori – ha detto Ercolini – non è ideologico. E’ una constatazione che ci viene dall’Europa. Si tratta di un crimine ecologico interrare o bruciare certi rifiuti, da irresponsabili. Serve una messa al bando dell’incenerimento per tutto ciò che è riciclabile. Su questa linea vanno le linee della Regione”.
“Per Cremona – ha continuato – siamo di fronte ad un eccesso dell’offerta di impiantistica. Paghiamo la scelta dell’incenerimento come falsa alternativa alle discariche. Addirittura si parla di rifiuti che dovrebbero provenire da altre parti. Ma l’impianto di Cremona ha bisogno di revamping, di ammodernamento. Per questo va dismesso”.
In questi giorni, il Comune sta estendendo la raccolta differenziata porta a porta. “Questo è positivo – ha commentato Ercolini -, ma ci vuole un’attenzione particolare alla comunicazione e una tariffazione puntuale che premi chi differenzia. Ho dei dubbi, però. L’inceneritore ha bisogno di rifiuti. Se il focus è l’inceneritore, qualche preoccupazione ce l’ho”.
Altro nodo cruciale i siti pericolosi. Nel caso cremonese, l’area inquinata della Tamoil. “Ocorre una mappatura dei territori – ha concluso Ercolini – e un punto sugli effetti sanitari. I territori vengono sfruttati da gruppi privati e poi la bonifica spetta agli enti pubblici. Per noi chi deve pagare è chi ha inquinato”.
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