Cronaca

Accorpamento, in procura quadro allarmante 'No personale, archivio pietoso'

Foto Sessa

La procura di Cremona è sotto organico. Manca personale, negli uffici c’è solo un funzionario su sei, manca un cancelliere, delle fotocopie si occupa l’assistente del procuratore e non si sa ancora dove mettere i fascicoli in arrivo dall’ex tribunale di Crema. Questo il difficile quadro dipinto dal procuratore della Repubblica di Martino a più di un mese dall’avvenuto accorpamento dei due palazzi di giustizia. Sulla situazione attuale, il procuratore capo non ha nascosto il suo pessimismo.
“Siamo in quattro magistrati, ma ne mancano sempre tre”, ha spiegato di Martino, “e poi manca personale. Nell’organico attuale ci sono sei funzionari, ma di questi, effettivi ce ne sono quattro. Se poi si conta che una è in maternità, l’altra è in congedo parentale e uno è in malattia, alla fine resta un solo funzionario, che oltretutto non si sa neppure se rimarrà”.  “Di autisti dovremmo averne cinque”, ha continuato il procuratore, “e invece ce ne sono tre, di cui uno prossimo alla pensione, e manca un cancelliere”. Per quanto riguarda invece la situazione dei magistrati, “anche qualora si dovessero anche coprire i posti (un nuovo magistrato arriverà a febbraio), non si potrà comunque garantire un assistente per ogni magistrato”. “Attualmente le  fotocopie le fa la mia assistente”, ha sottolineato di Martino, che nel frattempo, in mezzo a tanti problemi, sta continuando a lavorare sulla maxi inchiesta del calcio scommesse. “Oggi come oggi”, ha spiegato, “non esiste una copia completa originale dell’inchiesta. C’è solo la digitalizzazione che è nell’ufficio gip”. E ancora: “abbiamo un archivio pietoso, e abbiamo necessità di inserire i processi che arrivano da Crema”. “Ad oggi”, ha precisato il procuratore, “tutti i fascicoli cremaschi, quelli degli anni più recenti, non sappiamo dove metterli”.
Sulla questione dell’accorpamento e sullo spostamento quotidiano dell’utenza cremasca a Cremona, il procuratore ha poi auspicato un aiuto da parte delle istituzioni che potrebbero dare una mano con un servizio di pullman di linea, “ovviamente senza creare conflitto con gli orari dei treni”. “Speriamo”, si è augurato di Martino, “che le istituzioni, nell’ambito delle proprie competenze, siano sensibili al problema e riescano a venire incontro all’utenza. Da Crema a Cremona c’è un treno che parte alle 6,34, ma è troppo presto, e poi ce n’è un altro più tardi”. L’ideale, secondo il procuratore, sarebbe istituire un pullman che avesse un orario intermedio. “L’utenza cremasca sta già facendo il possibile, ma non si può pretendere un eroismo gratuito”.

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