Cronaca

Trespidi, Udc: in 5 anni tariffa rifiuti aumentata del 35%

Nella foto: l’assemblea degli amministratori svoltasi il 21 ottobre  sul Piano provinciale rifiuti.

Il segretario provinciale Udc Giuseppe Trespidi interviene sul Piano  provinciale dei rifiuti. “Dal dibattito che c’è stato nei giorni scorsi alla presenza dell’assessore regionale Claudia Terzi – afferma Trespidi – rimane sottotraccia il problema dei costi per i Cittadini e si dà per scontato che ad incrementi della raccolta differenziata debbano corrispondere degli incrementi dei costi e, di conseguenza, di quelli tariffari. Per conseguire gli obiettivi definiti da Regione Lombardia si ipotizza un 7/8% di aumenti. Secondo l’UDC non si spiegano diverse cose. Punto primo. Se l’aumento della percentuale della raccolta differenziata rimane principalmente in capo ai cittadini, ivi compreso l’aumento delle tariffe, c’è da chiedersi perché il raggiungimento di obiettivi, naturalmente condivisibili, si debbano fare con il concorso dei cittadini sia riguardo le modalità di raccolta e di stoccaggio sia in termini di aumento delle tariffe? Punto secondo. Se, come viene pubblicizzato, i rifiuti sono una risorsa, perché ad un incremento della raccolta differenziata non corrisponde una diminuzione dei costi a carico dei cittadini? Negli ultimi cinque anni le tariffe a carico dei cittadini hanno avuto un incremento tra il 35 ed il 40%. Non c’è giustificazione adeguata a ciò.

“Punto terzo – continua Trespidi –  In questi anni la necessità di efficientare il servizio attraverso la costituzione di una sola società che si occupi di questo servizio non ha mai sfiorato i sindaci e la politica del nostro territorio. Un’occasione in tal senso c’è stata nel momento in cui si dovevano definire gli Ambiti Territoriali Ottimali ma nessuna delle principali forze politiche del nostro territorio ha voluto o saputo affrontare la questione. Il Consiglio provinciale, su una mozione UDC traguardata a definire l’ambito territoriale cremonese, è stata bocciata. Regione Lombardia nell’incontro dell’altro giorno, avvalendosi di una facoltà prevista dal Testo unico sull’ambiente, ha tenuto a ribadire che non ritiene necessario definirli. Da noi, – prosegue Trespidi – su un territorio di 360.000 abitanti il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è affidato a quattro aziende pubbliche che, peraltro, svolgono egregiamente il loro compito. Pero perché la nostra politica e i nostri sindaci non affrontano la problematica relativa alla riunificazione di queste società in una sola? Quale miglioramento sarebbe possibile nella gestione complessiva del servizio? Ma, soprattutto, quali minori costi avrebbero i cittadini del nostro territorio? Perché ciò che viene ritenuto utile e necessario in altre realtà molto più ampie della nostra da noi non viene neppure preso in considerazione?

“L’Udc – conclude Trespidi – ritiene che la problematica relativa ai costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti necessiti di scelte coraggiose che vadano oltre ai localismi evitando suggestioni e pregiudizi. Per i Cittadini cremonesi riteniamo necessario che basandoci su dei dati di fatto occorra valutare l’intera filiera dei rifiuti compreso l’inquinamento che deriva dalla lavorazione dei materiali riciclati e quali saranno i costi e i benefici del seguire un percorso (discarica) rispetto ad un altro (termovalorizzatore)”.

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