Sequestro impianto a biomasse, 'valori scorie 26 volte oltre limite'
Nelle foto, gli scarti trovati dai militari dell’Arma
E’ proprietà di una società milanese la centrale per la produzione di gas da biomasse sequestrata dai carabinieri del Noe (leggi l’articolo). I terreni sui quali sono stati trovati gli scarti inquinanti sono invece di un’azienda agricola. L’indagine, fanno sapere dal Noe, ha preso le mosse la settimana scorsa dopo controlli innescati dalla segnalazione di cittadini, che lamentavano esalazioni sospette. I militari hanno scoperto quella che definiscono una discarica abusiva a cielo aperto con un grande quantitativo di rifiuti speciali pericolosi. Rifiuti “gestiti da una società agricola che si era prestata allo stoccaggio abusivo sui propri terreni delle scorie prodotte da una centrale a biomasse”, si legge nel comunicato diramato dal Nucleo operativo ecologico guidato dal capitano Alessandro Placidi.
I sospetti dei militari si sono concentrati subito sulle scorie e sui liquidi sparsi sul terreno vicino all’impianto, nascosto alla vista dei passanti. “Colore nerastro e odore nauseabondo, come segnalato da numerosi cittadini residenti nella zona”, sottolineano dal Noe. Con il coordinamento dell’autorità giudiziaria cremonese, e di concerto con Arpa e Amministrazione provinciale, sono stati eseguiti campionamenti e accertamenti per conoscere la composizione del materiale ritrovato. “Rilevata – si legge nel comunicato del Noe – la positività al parametro del Cod, Chemical Oxygen Demand, che rappresenta un indice che misura il grado di inquinamento dell’acqua da parte di sostanze ossidabili, principalmente organiche, con un risultato pari a 2,632 mg/l, ovvero 26 volte superiore ai limiti di legge per i reflui industriali sul suolo”.
Come anticipato, due i soggetti ritenuti responsabili e segnalati alla Procura nell’inchiesta che ha portato nelle scorse ore al sequestro probatorio dell’impianto e a quello dei terreni per la presenza delle scorie.
Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Gadesco Pieve Delmona, che, evidenziano dal Noe, si è riservato la possibilità di emettere a breve un’ordinanza sindacale a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA