Cronaca

Taglio a servizi e stipendi, protestano i lavoratori Inps

Anche i dipendenti dell’Inps di Cremona partecipano alla manifestazione nazionale di protesta in corso da inizio mese contro i previsti provvedimenti del Governo, ritenuti vessatori nei loro confronti e considerato un vero e proprio attacco contro la previdenza pubblica, a vantaggio degli operatori privati. Gli uffici di piazza Cadorna sono rimasti chiusi questa mattina fino a mezzogiorno, per assemblea del personale. Poi a mezzogiorno sono stati aperti, mentre molti utenti si accalcavano per poter entrare. Alle finestre del palasso erano statoi affissi striscioni, al pari di quello che stanno facendo molti lavoratori Inps da giorni in tutte le sedi italiane.

Al centro della protesta ci sono le previste riforme legislative che richiedono all’Inps 532 milioni di euro all’anno di risparmi, che equivalgono al 50% delle spese di funzionamento. Per raggiungere questi risparmi il Ministero dell’Economia vuole imporre all’Istituto la decurtazione di 300 euro mensili dalla retribuzione di ciascun dipendente, rifiutando il piano economico presentato dall’ente di previdenza. Ma gli impiegati lamentano anche il progressivo svuotamento delle loro funzioni, con riduzione dei servizi ai contribuenti, sempre più affidati ai patronati, ai caaf, a volte direttamente ai commercialisti con spese a carico del contribuente.  “Adesso – spiega un membro della rsu cremonese –  i soldi li vanno a prendere dai salari dei dipendenti, dopo aver eliminato l’erogazione di alcuni servizi che in precedenza l’Inps erogava, come la compilazione del 730, o l’invio a casa del Cud, cosa che ha provocato molti disagi”. Tutti tagli che secondo il Governo consentono un risparmio di spese di gestione, per la copertura di altri provvedimenti di legge che, secondo i sindacati, dovrebbero essere coperti dalla fiscalità generale.

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