Rifiuti, Pd: “Centrodestra in confusione Si rispetti indirizzo del Consiglio"
Le poche righe ufficiali uscite dall’incontro di maggioranza di lunedì scorso sul tema dei rifiuti, fanno sobbalzare sulla sedia i consiglieri del Pd che lo scorso 30 settembre, in Consiglio, hanno votato il documento di indirizzo sulla differenziata e sullo smaltimento dei rifiuti. Il gioco, e la possibilità di confondere le acque, sta tutto nel significato di due espressioni. “superamento” dell’incenerimento dei rifiuti; contro “non aumento” dell’utilizzo del termovalorizzatore. In apparenza quasi la stessa cosa, in realtà, due concetti molto diversi. Perchè il primo, contenuto nella delibera votata sia da Pd che da Pdl nel consiglio comunale, è un giro di parole per dire che l’inceneritore s’ha da spegnere; il secondo potrebbe implicare che l’impianto di via Antichi Budri resterà un punto fermo nella politica di smaltimento rifiuti della provincia di Cremona. In questi termini si sono espressi lunedì scorso i capigruppo di maggioranza Luca Grignani, Gabriele Romani e Giacomo Zaffanella, in accordo con l’assessore Francesco Bordi e il sindaco Oreste Perri. Una dichiarazione che sa di retromarcia rispetto al testo della delibera consigliare, secondo la capogruppo del Pd Maura Ruggeri: “E’ singolare – spiega – che dopo aver preso una posizione netta e chiara, votata quasi all’unanimità dal Consiglio Comunale e in precedenza approvata in Giunta, la stessa maggioranza abbia sentito il bisogno di ritornare sulla questione. Questo indica quantomeno un problema di comunicazione interna, oppure un chiarimento all’interno della maggioranza che c’è stato successivamente. Sinceramente m’importano poco i problemi del Pdl. Mi interessa però che quanto votato dal Consiglio Comunale venga perseguito e portato avanti. Chiedo chiarezza e coerenza rispetto all’impegno assunto”.
La maggioranza potrebbe aver ammorbidito il suo “no” all’inceneritore su pressioni di Lgh, proprietario e gestore dell’impianto? “Non so, ma è ora di fare chiarezza sui ruoli. Le società partecipate sono strumenti dell’amministrazione, devono creare le condizioni tecniche e operative per realizzare gli indirizzi che vengono loro dati. Non sono le partecipate a poter determinare le scelte”. Quali siano le linee di indirizzo che il Comune ha dato a Aem Spa e alla sua società operativa Aem Gestioni, è tutt’altro che chiaro.”La posizione dell’atto di indirizzo passato in commissione era chiara: 100% di differenziata entro i primi mesi del 2014 come emendato dal Pd; ma anche superamento del termovalorizzatore, senza fissare un’ora x, che sarebbe velleitario, ma indicando una direzione di marcia molto chiara, perchè oggi, a differenza che in passato quando fu costruito l’impianto, anche l’indifferenziata può essere trattata in modo diverso”. In molti rimandano all’esperienza di Reggio Emilia che il suo inceneritore l’ha già chiuso. “Le tecnologie oggi a disposizione fanno sì che anche solo la conservazione della potenza attuale del termovalorizzatore sia già una posizione di retroguardia. Dire no al potenziamento dell’impianto non può bastare. Quindi è sulla riduzione, non sul non aumento, che bisogna puntare. Dire no al potenziamento del termocombustore non significa mantenimento della capacità attuale nonostante la diminuzione del conferimento dell’indifferenziato: questo era emerso chiaramente nel dibattito”.
Nessuna contraddizione tra testo votato in consiglio e puntualizzazione dei capigruppo di maggioranza, secondo l’assessore Francesco Bordi: “Occorre leggere bene la delibera. Da nessuna parte si dice che l’inceneritore è da spegnere, sarebbe oltretutto impossibile farlo prima che l’estensione della differenziata abbia dato i suoi frutti. Si può e si deve ragionare con l’azienda (Aem Gestioni) su quali altri modalità alternative all’incenerimento ci sono oggi. E l’esempio del trattamento meccanico-biologico per il rifiuto residuo, come attuato tra l’altro a Reggio Emilia, può essere una strada. Ma in questo momento è inutile mettere sul piatto troppe cose. Partiamo con la differenziata al 100% sul territorio cittadino già nei prossimi mesi. Quindi ci saranno le condizioni per pensare al trattamento del rifiuto residuo”.
Banco di prova per vedere in che modo l’indirizzo del Comune di Cremona condizionerà le scelte di Aem Gestioni e della sua capogruppo Lgh (proprietaria anche del mega – termovalorizzatore di Parona Lomellina, completamente riammodernato) sarà l’imminente conferenza di servizio in Regione per concordare l’ammodernamento dell’impianto cremonese alla luce delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale. Sia Comune che Provincia (oltre ad Arpa) sono chiamate ad esprimere ufficialmente il loro parere.
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