Lettere

Servizio ferroviario: non c’è proprio nulla da fare?

da Giuseppe Trespidi

All’incontro con RFI, TreNord e Regione Lombardia non hanno partecipato i rappresentanti dei Pendolari. La motivazione sembra essere quella di un cambio di data e di orario non compatibile con gli impegni di lavoro. Penso che chi organizza questi incontri dovrebbe tener conto che l’attività principale dei Rappresentanti dei Comitati è il rispetto dell’orario e degli impegni di lavoro e che per il loro impegno nei Comitati non sono previste agevolazioni di nessun genere.

Nel merito dell’incontro penso vada riconosciuto che si è svolto all’insegna della trasparenza e della corretta informazione riguardo alla situazione di emergenza e di precarietà in cui il servizio ferroviario si svolge nel territorio lombardo e in modo particolare in quello cremonese. L’arretratezza strutturale e tecnologica con cui si devono cimentare i gestori del servizio ferroviario regionale è, purtroppo, nota come è nota la difficoltà di erogare un servizio di qualità su una rete ferroviaria come quella cremonese dotata di un solo binario e di un numero spropositato di passaggi a livello. Se a ciò si aggiunge una vetustà dei mezzi con cui si accolgono i passeggeri (circa il 40% non è dotato di aria condizionata e non è neppure ipotizzabile installarla) è, purtroppo, evidente che in un’era in cui i comfort sono in continua evoluzione e in continuo miglioramento mal si sopportano disguidi e precarietà del servizio offerto in regime di monopolio pubblico. I dirigenti di TreNord e RFI, hanno descritto gli interventi che si stanno realizzando per efficientare passaggi a livello, scambi, carrozze e mezzi di trazione nonché modelli di gestione del traffico ferroviario centralizzato e comunicazioni ai clienti con mezzi innovativi come, ad esempio, twitter insieme al possibile acquisto di biglietti e rinnovo di abbonamenti con internet. Nel corso dell’incontro ho tenuto a sottolineare che pur prendendo atto degli importanti interventi programmati occorre cominciare a pensare e programmare interventi strutturali più importanti a partire dal raddoppio di alcune tratte. Mentre l’assessore Del Tenno ha chiesto a RFI di quantificare il costo del raddoppio della tratta Cremona – Codogno da parte mia ho proposto che nell’intervento di costruzione dell’autostrada Cremona – Mantova non si intervenga solo sui passaggi a livello ma anche sul raddoppio della linea ferroviaria. Occorre cominciare a darci obiettivi ambiziosi partendo dal presupposto che se si vogliono realizzare non si deve chiedere solo ad altri – in questo caso RFI – di investire risorse ma di comparteciparvi economicamente a tutti i livelli.

L’UDC ritiene che i pendolari e i viaggiatori del territorio cremonese abbiano bisogno non solo di fatti e di concretezza ma anche di proposte e visioni strategiche nonché di compattezza nel portare avanti gli obiettivi che si ritengono prioritari per una mobilità adeguata e sostenibile traguardata ad un maggiore sviluppo, una buona qualità della vita e l’uscita da un isolamento di comunicazione che avvolge il nostro territorio. Milano è strategico per la Lombardia e prima si migliorano i collegamenti ferroviari con adeguati investimenti infrastrutturali e in ammodernamento dei mezzi che effettuano il servizio di trasporto e prima si recupereranno gli arretrati che nel frattempo si sono accumulati. Il traffico ferroviario cremonese deve uscire dalla condizione di Cenerentola in cui è stato relegato dalla politica in questi anni in cui han prevalso gli investimenti e le realizzazioni in campo stradale e autostradale.

Giuseppe Trespidi
Segretario Provinciale UDC Cremona

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata