Cronaca

Letta incassa la fiducia, Pizzetti: "Ora basta maggioranze con Berlusconi"

Il colpo di scena di Silvio Berlusconi spiazza tutti. A pochi minuti dal voto di fiducia conquistato in Senato con 235 voti a favore, il governo Letta supera lo scoglio della fiducia e (forse) cambia la storia della politica italiana degli ultimi 20 anni. Il discorso del presidente Pdl ha fatto sorridere in diretta tv persino il premier. “Ha cambiato versione quattro volte nel giro di un’ora”, commenta a caldo Luciano Pizzetti, di turno oggi in Senato presso la Presidenza e quindi responsabile del corretto svolgimento della votazione. “Direi che l’unica sorpresa è stato il discorso di Berlusconi, un discorso piatto, un comportamento che dal punto di vista dell’etica politica definirei schifoso. Un gioco a nascondino, dopo le dichiarazioni in senso del tutto contrario di chi, nel suo partito lo aveva preceduto, come Bondi”. Ora, per Pizzetti, è arrivato il momento della verità anche per le larghe intese:  “Il Governo di emergenza così come era stato costituito da oggi non esiste più. Almeno per quanto mi riguarda, io non resterò in una maggioranza di cui faccia parte Berlusconi. Chi da Berlusconi si è dissociato, abbia adesso la forza di comportarsi di conseguenza e di costituire un nuovo gruppo che appoggia il Governo Letta”. Se non è ultimatum, quello dell’esponente Pd, poco ci manca, anche se la tempistica in cui questo sganciamento dovrà avvenire resta vaga.

Questo invece il commento di Carlo Malvezzi, consigliere regionale Pdl: “La mia posizione era nota già da qualche giorno. Io ritengo che quello di oggi sia stato un passaggio positivo e utile. Sono contento che Berlusconi abbia fatto quella dichiarazione. In questo momento, così grave, una crisi al buio sarebbe stata un fattore dannoso per famiglie e imprenditori, che chiedono stabilità e maggiori sicurezze. Anche il confronto aperto nel centrodestra documenta che esiste una dimensione reale di libertà, di confronto. Questo è un dato, secondo me, che documenta la maturità della democrazia in Italia anche da questo punto di vista. E’ stato un confronto serrato, duro, ma anche leale”.
Quale futuro per il Pdl? Dichiarazioni dure si sono susseguite in questi giorni. C’è chi ha pensato alla creazione di un nuovo gruppo. “E’ un po’ presto per tirare delle conclusioni. Ciò che è stato dichiarato ieri e oggi era un po’ determinato dal clima di incertezza. Di certo quello di oggi è un passaggio storico nella vita del Popolo della libertà. Un passaggio nel quale alcune figure di riferimento, Alfano, Lupi, Quagliariello, che hanno dimostrato statura politica e intellettuale, hanno portato avanti una posizione di grande responsabilità, che è arrivata a prevalere. Sicuramente è un passaggio rilevante nella storia del partito. Questo dimostra che il centrodestra è composto da gente matura”.
“Auspicavo questo esito del voto. Sono contento. Chi è a Roma – conclude – oggi ha una maggiore responsabilità. Il Paese chiede una riduzione della pressione fiscale e provvedimenti per imprese e cittadini, che aiutino a riprendere fiato. Un Governo stabile permette di relazionarsi con l’Unione europea per negoziare le condizioni per il rientro del debito”.

Altri commenti si susseguono sui social network. Ironico Luca Burgazzi (Pd): “Abbiamo un Pdl frantumato, costretto a tornare sui propri passi e il M5S che minaccia chi dissente. Vedrete però che ci sarà sempre qualcuno che dirà che è tutta colpa del Pd. Che tristezza!”. Alessandro Carpani (Lega Nord): “Il Pdl e Berlusconi votano la fiducia a Letta … M(…), Buffoni!!!”.

Queste invece le parole di Franco Bordo (deputato di Sel): “Ho votato contro la fiducia al Governo Letta e così ha fatto tutto il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà sia alla Camera che al Senato. Abbiamo votato contro perché il Presidente del Consiglio non ha avanzato nessuna delle proposte contenute nel programma elettorale di Italia Bene Comune, sulla base del quale abbiamo ricevuto il voto dei cittadini. Il Governo Letta risponde esclusivamente al concetto di stabilità come lo intendono i poteri forti ed è soggetto ai continui ricatti del Centrodestra e dei vari soggetti che lo hanno fatto rinascere. Nel discorso di Letta non abbiamo sentito che vuote promesse su occupazione e reddito, mentre l’intervento del Senatore Monti a favore dell’Esecutivo che porta avanti le politiche inaugurate dal suo Governo ha reso evidente la continuità con le politiche di tasse e rigore che tanto male hanno fatto e stanno facendo al nostro Paese. Queste larghe intese altro non sono che una palude nel quale è rimasto anche il Caimano, sempre pronto ad azzannare il Governo ogni volta che i suoi interessi sono messi in discussione, mentre nessuno si preoccupa che l’Iva è salita al 22%, i ricchi non pagano l’Imu e la Telecom non è più Italiana. Sinistra Ecologia Libertà vuole tenere aperta la prospettiva di un Governo diverso e continuerà a lavorare per una alternativa di cambiamento esplorando tutte le possibilità politiche esistenti”.

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