Cronaca

Inceneritore, ecco perchè servirà ancora; ammodernamento non ampliamento

Non c’è una data di fine vita per il termocombustore di san Rocco. Questo si è capito dalla commissione Agricoltura e Ambiente svoltasi questa mattina presso l’impianto, alla presenza del presidente e direttore generale Aem Gestioni, Federico Zamboni ed Enrico Ferrari, oltre all’assessore all’Ambiente della Provincia Gianluca Pinotti. Da quanto è emerso, il processo di ammodernamento dell’impianto andrà avanti, ma non come ampliamento e comunque entro le linee dettate dalla nuova normativa regionale sui rifiuti che tende all’incentivazione della raccolta differenziata e quindi alla sempre minore produzione di rifiuto indifferenziato.  “Per quanto si possa tendere all’80% di raccolta differenziata”, ci spiega Giovanni Biondi, consigliere provinciale indipendente, membro della commissione, “sembra impossibile immaginare un futuro senza termocombustore. Solo con percentuali così alte  di differenziata si potrebbe ipotizzare di mantenere in Regione Lombardia due o tre inceneritori in attività e spegnere gli altri. Attualmente siamo al 61% come media provinciale, con punte di oltre il 70% in alcune zone. Sarebbe interessante che la provincia di Cremona, così come è stata all’avanguardia nei decenni passati nello smaltimento rifiuti, si ponesse nuovamente in testa ai programmi di innovazione. Siamo in un momento di passaggio storico e culturale, sarebbe bene che da qui nascesse qualcosa di alternativo al termocombustore”.

Dalla commissione è emerso, tra l’altro, che su 66 mila tonnellate di rifiuti bruciati all’anno, circa il 10% proviene da fuori provincia, spesso da privati. Un business remunerativo per Aem Gestioni, anche se non sono state fornite cifre economiche su quanto renda la gestione dell’impianto.  Quanto al teleriscaldamento, fattore che negli ultimi anni era stato strettamente connesso al funzionamento del termocombustore, oggi esistono caldaie meno  impattanti sul piano ambientale che potrebbero integrare la rete cittadina (già oggi alimentata per il 50% da altre fonti oltre all’impianto di san Rocco.

Da quanto dichiarato dal direttore di Aem Gestioni, Enrico Ferrari,  l’inceneritore servirà sempre, seppure in misura inferiore perchè alcune tipologie di rifiuti (quali gli ospedalieri, i fanghi da depurazione, altre tipologie industriali non pericolose, oltre a una certa quantità di indifferenziato) saranno sempre da smaltire. In prospettiva, la minore attività produrrà anche meno introiti per la società di viale Trento e Trieste.

E domani giovedì 3 ottobre alle ore 10.00, i consiglieri comunali di Vescovato, Casalmorano, Madignano e Soncino sottoscrittori del progetto “Amali, rifiuti=risorse”, saranno ricevuti in audizione dalla Commissione Ambiente di Regione Lombardia, presieduta da Luca Marsico (PdL). Al centro dell’incontro la presentazione dell’iniziativa che si pone come alternativa all’ammodernamento dell’inceneritore di Cremona. Un progetto, sostengono i promotori, in previsione del rinnovo del Piano Provinciale Cremonese dei rifiuti e del Piano regionale per la gestione dei rifiuti.

g.b.

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