Cronaca

Picchiata e soffocata con una busta, lite per una porta rotta

Foto di Francesco Sessa

Il delitto di Castelvetro Piacentino si è consumato in un difficile contesto familiare. Litigavano spesso per motivi economici, Pietro Gilberti, 53 anni, disoccupato, in passato impiegato in una azienda agricola di Villanova, e la compagna Cinzia Agnoletti, 51 anni, ma la furia omicida è scattata mercoledì sera per colpa di una porta rotta. La lite con la moglie, come raccontato dallo stesso Gilberti al pm Antonio Colonna, è cominciata nell’atrio dell’abitazione di via Stazione. Al suo rientro, la 51enne ha bussato con violenza, rivolgendo parole pesanti al compagno per farsi aprire quell’uscio mai aggiustato. Una volta faccia a faccia, lui le ha sferrato due pugni che l’hanno tramortita. Poi ha cercato di soffocarla, prima a mani nude, poi con la corda di una tapparella, quindi con un cuscino e infine con un sacchetto di plastica. Dopo aver ucciso la moglie, Gilberti è uscito e nel corso della notte ha inviato un sms con il cellulare della vittima al figlio ventenne, chiedendogli di andare a casa e di avvertire i carabinieri. Quel messaggio il ragazzo lo ha letto giovedì mattina, dopo aver provato inutilmente a mettersi in contatto con i genitori. Al suo rientro nell’abitazione di via Stazione, l’omicida ha tentato di uccidersi prima ingerendo 4-5 pasticche di ansiolitici, quindi mettendo la testa in un sacchetto di plastica. A salvarlo ci hanno pensato i carabinieri che lo hanno trovato a terra agonizzante. L’accusa nei confronti di Gilberti, difeso dall’avvocato Luigi Ruggeri, è di omicidio volontario. Intanto l’autopsia effettuata oggi sul corpo della donna ha confermato la morte avvenuta per asfissia.

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