Cronaca

400 mila euro per il sottopasso pedonale San Felice-San Savino dovranno attendere

Partecipata assemblea dei residenti di San Felice e San Savino martedi sera nella frazione, alla presenza della giunta comunale al gran completo (fatta eccezione per l’assessore Amore). Tema di discussione, oltre ad alcune richieste sulla manutenzione del verde, l’armadio farmaceutico, i problemi di vivibilità e rallentamento traffico, era il sovrappasso ferroviario che la Beltrami sta mettendo in cantiere. Nessuno sconto da parte dell’assemblea al sindaco Perri (che non ha mai preso la parola, limitandosi ad ascoltare) e ai suoi assessori, nonostante l’assessore Francesco Zanibelli (Lavori Pubblici) abbia più volte manifestato comprensione delle loro ragioni.

Più volte ha assicurato che il sottopasso ciclo pedonale chiesto dagli abitanti come opera di compensazione per il cavalcavia è in fase di progettazione. L’allargamento della strada di San Savino, attualmente impossibile per le finanze comunali, è in cima ai pensieri dei Lavori Pubblici. Interventi però troppo costosi: il primo, secondo le ultime stime dell’ufficio tecnico, si aggira intorno ai 400mila euro in quanto la falda è a un metro di profondità ed occorre un sistema di pompe per evitare gli allagamenti; quanto all’ampliamento della strada, l’enormità della spesa per gli espropri consiglia di sopperire con la realizzazione di qualche isola laterale, ma per i residenti questa non è una soluzione. Anche la richiesta illuminazione della strada dovrà aspettare: e’ Aem il responsabile della programmazione degli impianti e questo dovrebbe essere fatto ex novo, con costi anche qui non sopportabili. La strada che collega San Savino a San Felice, piena di buche (per queste sono previste soluzioni nel medio periodo nel piano asfaltature), serve un bacino di residenti troppo ridotto per giustificare gli alti costi dell’intervento, è stato detto dal consigliere – residente Ferdinando Quinzani, presente tra il pubblico. “Abbiate il coraggio di dire che questa è la verità”, ha punzecchiato la giunta il consigliere. Ma i residenti di San Savino (tra gli altri, il titolare della panetteria, Dante Lombardi e l’ex assessore provinciale di Rifondazione Piero Morini) non la pensano così e e sostengono che la strada per quanto stretta sia un importante via alternativa per raggiungere via Postumia anche da parte del traffico di passaggio, soprattuto perchè il progetto sovrappasso prevede la drastica chiusura di via Mulini.

La serata è stata aperta dal presidente del comitato di quartiere Giorgio Beccari, poi sono seguite le spiegazioni di Zanibelli. Quindi, un dibattito acceso con molti momenti di tensione. Zanibelli ha sottolineato più volte come una delle richieste più impellenti del quartiere sia stata soddisfatta con l’orario invernale di Km, ad esempio un maggior numero di corse di autobus per l’ospedale e la città. Mentre l’assessore all’Ambiente Francesco Bordi ha detto che le barriere antirumore sul cavalcavia dell’autostrada sono pronte per essere appaltate da Centropadane, ma che la società non può procedere fino a quando non avrà ricevuto nuova proroga di concessione da Anas. Tante risposte, ma nessuna che potesse soddisfare la platea, tanto che il presidente Beccari, in fondo alla sala, ha  manifestato l’intenzione di dimettersi dal Comitato. Cosa avvenuta, a fine assemblea, con le dimissioni dell’intero direttivo.

I residenti accusano la giunta di non aver saputo o voluto contrattare con Rfi una diversa allocazione dei 13 milioni di euro in campo per l’abbattimento dei sette passaggi a livello. Più volte hanno rinfacciato all’amministrazione di aver privilegiato l’intervento su via Brescia, dove il progetto originario di Rfi prevedeva “due muri” che ai residenti non piaceva e di conseguenza è stato modificato con l’inserimento del sottopasso. “I soldi li avete messi tutti lì e per noi non è rimasto niente”. Zanibelli: “Ancora una volta mi tocca ripetermi. Il progetto degli interventi c’era già quando siamo arrivati noi, chi l’aveva fatto  vi aveva consultato? Abbiamo cercato di migliorarlo laddove possibile. In via Brescia c’era un nodo idraulico da superare, il sottopasso sarà molto ripido, come quello del Boschetto. Capisco che voi vedete solo negatività nell’opera di san Felice, ma può darsi che una volta realizzata troverete anche dei vantaggi, come azzeramento dei tempi di attesa e maggiore sicurezza. Incidenti anche gravi come quello accaduto in via Brescia potrebbero verificarsi anche qui, nella situazione attuale”.

Opporsi al progetto di Rfi non avrebbe avuto senso, ha insitsto Zanibelli: “Avrebbe significato rinunciare a 10 milioni messi da Reti ferroviarie e Regione, accanto ai 3 milioni del Comune. Voi vi sareste presi questa responsabilità di fronte a 72.000 abitanti di Cremona? So benissimo che non vi sto dando le risposte che volete. Noi però ci mettiamo la faccia, come potete capire non è nostro interesse non accontentarvi”. Morini : “Perchè non utilizzate i ribassi d’asta per opere compensative nel quartiere?” Risposta di Zanibelli: “Nelle gare europee le somme risparmiate devono essere restituite; restano utilizzabili solo quelle relative ai ribassi del finanziamento comunale, ma in questo caso sono solo poche decine di mila euro”.

Quasi rissa verbale con Caterina Ruggeri (Pd) sul rimpallo della responsabilità del progetto abbattimento barriere, vecchio di almeno 10 anni. Con Quinzani che commenta: “Da sempre sono contrario a questo sovrappasso, ma ormai ci siamo, ci sono le ruspe. Dobbiamo insistere con le opere compensative, se non si fanno ora non si faranno mai più. Nel piano opre pubbliche avete messo 1 milione per il canile e altri 200mia per il gattile. Sono queste le priorità? Dimostrate che San Felice – san Savino è una priorità per l’amministrazione, e non soltanto a parole. 400mila euro all’interno di un’opera che impatta per 13 milioni era una somma che doveva essere trovata, in realtà avete deciso di metterla altrove. Forse la base elettorale di S. Bernardo è più impattante di San Felice?”.

g.b.

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