Via ai contratti di solidarietà in artigianato per centinaia di imprese
E’ operativo da oggi, 2 settembre, l’accordo tra sindacati e associazioni artigiane che in Lombardia riavvia lo strumento dei contratti di solidarietà. L’intesa riguarda le aziende che stanno esaurendo gli ammortizzatori in deroga e prevede per queste, in alternativa ai licenziamenti, la possibilità di ricorrere al contratto di solidarietà cofinanziato dall’ente bilaterale regionale (Elba). A tal fine Elba ha stanziato nella seduta del proprio consiglio di amministrazione della scorsa settimana una cifra pari a 2 milioni di euro fino al 31 dicembre di quest’anno. Cisl Lombardia stima che questo accordo potrà interessate fino a 700 imprese artigiane in regione, coinvolgendo circa 3mila lavoratori che potranno quindi ridurre gli orari di lavoro fino al 50% del totale ed essere indennizzati per il mancato lavoro in parte dal ministero e in parte dall’ente bilaterale. “Siamo molto soddisfatti per questo accordo che concretamente fornisce una alternativa ai licenziamenti e permette di salvare centinaia di posti di lavoro – dichiara Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia -. Abbiamo riaperto una via maestra per non vivere solo di ammortizzatori in deroga e per non arrenderci alla durezza della crisi. 2 milioni di euro stanziati dalla parti sociali per questo scopo non sono poca cosa. Chiediamo tuttavia che questo sforzo non resti isolato e possa amplificarsi nel 2014. Per fare ciò occorre che la Regione mantenga l’impegno preso a incentivare e sostenere i contratti di solidarietà in tutti i settori, così come occorre che il governo promuova e incentivi l’intervento della bilateralità a fianco degli ammortizzatori in deroga, così come previsto dalla riforma Fornero”. “La bilateralità si conferma uno strumento importante che deve sempre di più cofinanziare e collegarsi con gli ammortizzatori pubblici – conclude Petteni -. E’ molto importante che in questo momento la bilateralità si occupi sempre di più del principale problema che abbiamo, sostenere l’occupazione e chi è colpito dalla crisi”.
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