A San Felice cantiere pronto per il sovrappasso Quinzani: "Il tempo per opporsi è scaduto"
foto Francesco Sessa
Consegnati venerdì scorso i lavori all’impresa Beltrami per la realizzazione del sovrappasso di san Felice, terza opera del mega appalto da 13 milioni che include l’eliminazione dei passaggi a livello di via Persico e via Brescia. Entro la prima settimana di settembre sarà terminata la recinzione del cantiere. Opera fortemente contestata dal Comitato di Quartiere presieduto da Giorgio Beccari (candidato Pd alle ultime elezioni comunali e tra i primi non eletti), il sovrappasso potrebbe fare da detonatore per la protesta di un quartiere che lamenta molti problemi (trascuratezza verde e arredo urbano, linee bus, isolamento) e che avrebbe preferito che il Comune mettesse prima mano a quelli. “Ma ormai la protesta è fuori tempo massimo”, commenta Ferdinando Quinzani, residente a San Felice, consigliere comunale di Cremona per la Libertà. “Le battaglie si fanno quando è il momento di farle; io ho combattuto il progetto fin dalla giunta Corada; avevo fatto osservazioni all’epoca del progetto preliminare, volte a stralciare il sovrappasso dal progetto complessivo di via Brescia e via Persico. Successivamente, con Perri, ho chiesto ancora di bloccarlo, ma nessuno mi ha sostenuto. I cittadini devono comprendere che c’è una fase dell’iter amministrativo in cui puoi incidere e un’altra in cui non puoi più farlo”.
Nel ripercorrere la vicenda di questo progetto, che il sindaco Perri ha più volte messo nel novero dei successi del suo mandato, Quinzani arriva al momento del definitivo, quando “si potevano almeno ridurre i danni. In commissione, circa un anno e mezzo fa avevo proposto un’idea che poi il sindaco ha fatto sua durante l’assemblea di quartiere. Prendendo atto che ormai la cosa verrà fatta, si cerchi l’impatto minore e si renda meno problematico l’attraversamento ciclo pedonale. Un sottopasso, con una rampa poco impegnativa come quello di via Fabio Filzi, poteva essere la soluzione. Il sindaco aveva spacciato per suo il compromesso. Poi presentai in Consiglio, insieme al Pd, un odg in cui richiedevo che il sottopasso venisse realizzato contestualmente al sovrappasso. Il centrodestra disse: l’approviamo se si toglie la parola “contestualmente”. Da lì ho capito che non sarebbe mai stato realizzato, perchè una miglioria di questo tipo, se non la realizzi durante la fase del cantiere principale, non la realizzerai mai più. Dire una cosa diversa significa mentire alla popolazione, o fare propaganda. Ma è propaganda, per quanto legittima e pure condivisibile, anche affermare che c’è ancora modo di opporsi. Il tempo è scaduto, l’unica cosa che i cittadini possono fare è ricordarsene la prossima volta che andranno a votare”. Anche sulla possibilità che via San Savino possa essere allargata, Quinzani è tranchant: “L’allargamento non è previsto nel piano opere pubbliche dei prossimi anni. L’unico intervento è una generica asfaltatura per i primi 100 metri”. E dal canto suo il dirigente dei Lavori Pubblici Marco Pagliarini afferma che “nel progetto consegnato all’impresa è prevista la realizzazione di sovrappasso con pista ciclabile”. Non il promesso sottopasso, per l’appunto.
Ma questo attraversamento è utile o no? “Assolutamente no – conclude Quinzani – Potrà servire in presenza di un doppio binario, se e quanto le Ferrovie decideranno di farlo. Poi le Fs si sono intestardite su questi tre passaggi a livello e a Cremona non c’è stata la capacità politica di opporsi. Diciamo pure che la giunta ha mollato S. Felice al suo destino”.
g.b.
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