Cronaca

In auto il 90% degli spostamenti in provincia Solo il 10% utilizza bus o treni

Ai cremonesi non piace il trasporto pubblico e preferiscono l’auto. Il fenomeno è noto e viene confermato dai dati: su circa 46.000 arrivi in città (in un giorno medio invernale)  l’88% avviene con auto privata, e solo il 12% con modalità di trasporto collettive, come autobus e treni. E’ lo specchio di una società in cui le macchine viaggiano quasi sempre con un solo passeggero a bordo e da qui anche il mancato decollo del car-sharing in città. A ciò si aggiunga che ben l’81% degli spostamenti fuori provincia dei cremonesi avviene con l’automobile, percentuale che sale addirittura al 90% per i  collegamenti da e per Cremona con i comuni della provincia. Al trasporto pubblico locale, entro i confini della provincia, resta solo un misero 10%. Sono alcuni dei dati contenuti nel documento di aggiornamento del Piano Urbano della mobilità, basato sulla precedente indagine di Aem Gestioni e Lem Reply servita anche per la gara per l’affidamento del trasporto pubblico vinta da un consorzio di imprese tra cui la locale Km. Gli spostamenti intraprovinciali, spiega lo studio, ammontano a circa 68.000 in un giorno feriale medio invernale.

Chi si reca giornalmente nella città capoluogo dalla provincia risiede principalmente nei comuni della cerchia: il grosso del pendolarismo è rappresentato dai residenti di Castelverde, da cui provengono 3243 viaggiatori medi al giorno (di cui 2070 in auto); seguono Sospiro con 1590 spostamenti (di cui 1516 in auto); Persico Dosimo (1575, 1461 in auto); Gadesco Pieve Delmona;  Sesto, Vescovato, Casalbuttano, comuni con oltre 1200 spostamenti quotidiani verso il capoluogo.

Dunque il trasporto pubblico è scarsamente considerato dall’utenza cremonese e si salva essenzialmente nel periodo scolastico con il trasporto alunni, come dimostrano anche le rilevazioni sugli utilizzi delle corse. Tra le  aree a domanda forte (il che significa oltre 200 persone che salgono al giorno) ci sono Barriera Po, Cambonino e area ospedale. Dopo la stazione ferroviaria, è piazza Roma il secondo polo urbano di attrazione. 1,6 milioni di passeggeri all’anno nella città di Cremona, in calo del 25% rispetto al 2000. Il rapporto tra passeggeri dei bus e abitanti ci colloca in basso nelle classifiche nazionali con 22 passeggeri all’anno per abitante (80° posto su 97 nella classifica di Legambiente sull’ecosistema urbano). Le cause: un po’ le ridotte dimensioni della città, ma in parte giocano anche le “criticità del servizio stesso…”. Le linee più in crisi (nel sistema in vigore fino a maggio di quest’anno, da giugno sono state cambiate) erano le due navette A e B che collegavano i parcheggi del  Foro Boario e il Massarotti al centro, “nell’ottica di favorire l’intermodalità auto privata – bus. Per una serie di fattori fra cui la breve distanza tra i parcheggi e il centro nonchè la disponibilità di posti auto all’interno del centro storico, la logica di progetto non si è pienamente realizzata”. Altre linee con meno di 10 unità a bordo in media erano la numero 7 che collega San Felice – San Savino a Costa S. Abramo passando per la stazione; e la 6 (Stazione – Boschetto – Castelverde – Persico). Queste linee sono state modificate con l’orario estivo in vigore dal 10 giugno, che ha sollevato le accese critiche di alcuni quartieri. Km e Comune rimedieranno con il ripristino, dall’inizio della stagione scolastica, delle due circolari soppresse in estate.

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