Cronaca

Scacco alla banda della Uno Verde, blitz polizia: presi rapinatori specialisti

Sopra, i poliziotti cremonesi (il commissario capo Nicola Lelario e uomini della squadra mobile) nella conferenza stampa congiunta a Parma

AGGIORNAMENTO – Vengono indicati come specialisti delle rapine gli uomini finiti in manette nel fine settimana, membri del gruppo sospettato di diversi colpi con modalità analoghe ai danni di bar, ristoranti, locali nelle province di Cremona, Parma e Piacenza. Una banda, quella smantellata dalla polizia, apparentemente abile e abituata ad entrare in azione con componenti a volto coperto e armi in pugno (rivelatesi finte, almeno nell’ultimo caso) e a far sparire migliaia di euro nel giro di pochi minuti.

A inizio maggio era stata registrata una rapina al ristorante Tramvai di via Eridano, qui nel capoluogo. Qualche giorno più tardi un’incursione simile era avvenuta nella sede della stessa catena a Fidenza. In totale, una decina i reati di questo genere per i quali è sospettato il gruppo. Per la metà ci sono già forti elementi nelle mani degli investigatori (fra cui la rapina al Tramvai di via Eridano, l’unico colpo nel Cremonese presente nell’elenco).

Nelle ultime settimane l’accelerazione dell’indagine. In mattinata, a Parma, una conferenza stampa congiunta dei poliziotti cremonesi (che hanno avviato e gestito l’inchiesta con la sezione antirapine della Mobile) e parmensi (la collaborazione è stata determinante) ha permesso di conoscere qualche dettaglio in più. In arresto sono finiti cinque uomini. Quattro sono di origine campana, uno è emiliano (nato a Parma e residente a Fidenza: Luca Tosi, 22 anni, ritenuto il basista). Secondo quando ricostruito, la banda avrebbe utilizzato alcune Fiat Uno, rubate poco prima, per diversi raid (anche per quello al Tramvai di Cremona). Gli investigatori ne hanno contate almeno tre, diverse e sempre di colore verde (non può non venire in mente un richiamo, forse casuale, forse no, alla banda della Uno Bianca). I cinque uomini sono stati bloccati nella notte fra venerdì e sabato: si erano attivati per una rapina.

Felice Terracciano (classe 83, di Napoli, residente a Piacenza), Giovanni De Simone (classe 85, di Napoli, residente a Piacenza), Luca Tosi (classe 91, di Parma, residente a Fidenza), Rocco Di Maio (classe 73, di Napoli, residente a Piacenza), Giovanni Pragliola (classe 94, di Caserta, residente a Fidenza)

Ecco, di seguito, quanto spiegato dalla polizia in conferenza stampa. L’inchiesta si è sviluppata anche grazie ad accertamenti tecnici sulle utenze dei telefoni cellulari (analisi delle celle e intercettazioni). Nella mattinata di venerdì, sulla base di elementi che facevano intuire un’imminente rapina nel Parmense, la polizia di quell’area è stata allertata ed è stato possibile individuare, con lavoro di osservazione “sul campo”, 4-5 probabili obiettivi nella zona est del capoluogo emiliano. Altri poliziotti sono invece stati inviati a Piacenza, dove risiedono tre degli indagati campani (l’altro campano abita a Fidenza, come l’emiliano). Questi ultimi sono stati notati attorno alle 22 mentre salivano su un treno diretto a Bologna. Un ispettore li ha seguiti fino a Fidenza, dove sono scesi. Vari equipaggi delle Mobili di Parma e Cremona si sono quindi diretti a Fidenza ma ben presto hanno dovuto imboccare la strada per Parma perché i tre sono poi saliti sull’auto di uno dei due residenti a Fidenza per  dirigersi verso Parma. Con il trascorrere delle ore l’unico probabile obiettivo (perché ancora aperto) è rimasto il locale “La Vela Poker” del complesso “Le Vele” di via Emilio Lepido. Dalle intercettazioni è emerso che i due residenti a Fidenza, a un certo punto, sono entrati nella sala giochi per comunicare ai tre all’esterno l’eventuale presenza di avventori e il momento opportuno per l’irruzione. Attorno alle 5 i due all’interno si sono allontanati in macchina, dando il via libera agli altri telefonicamente. In pochi minuti cinque equipaggi delle squadre mobili di Cremona e Parma, appostati nei paraggi, hanno visto arrivare ad alta velocità, nel parcheggio del locale, una Fiat Uno verde con tre persone a bordo, una delle quali con un casco da motociclista in testa. I tre sono stati bloccati mentre arrestavano la marcia dell’auto davanti all’ingresso per dirigersi a piedi verso l’entrata con caschi, passamontagna e armi in pugno. Nei pressi della sala giochi un altro equipaggio della polizia ha invece fermato la macchina con a bordo gli altri due uomini.

Sotto sequestro due pistole (un giocattolo e una scacciacani), due caschi, tre passamontagna, uno scaldacollo e tre paia di guanti. L’auto è risultata rubata poco prima nel centro di Parma e al momento dell’arresto presentava ancora uno spadino infilato nel blocco d’accensione (è stata restituita alla proprietaria, che non si era ancora resa conto del furto).

Tutti e cinque sono stati arrestati per tentata rapina aggravata e furto aggravato in concorso. Ora, dopo la convalida, sono in carcere a Parma. E proseguono gli accertamenti legati alle altre azioni delittuose.

Una delle pistole

I caschi
Passamontagna
La Fiat Uno verde rubata e usata a Parma

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