Cronaca

'Quando l'Alzheimer non è più gestibile', storia di una figlia

‘La mia odissea’. Una storia di sofferenza e di solitudine a Cremona, segnalata alla redazione di Cremonaoggi da una lettrice che mette nero su bianco ‘il suo sfogo’ – come lo chiama lei – di figlia di un genitore malato di alzheimer. “L’Alzheimer frontale – scrive la lettrice – ha colpito mio papà di 82 anni. Già dall’anno scorso in questo periodo le prime avvisaglie di una malattia complessa e non semplice da gestire. Lui diventa così disinibito che non esce più di casa. Ed è aggressivo”.
“Mia mamma – continua la figlia – è quella che subisce di più. E infatti è terrorizzata, ha vuoti di memoria e va in confusione. Cominciamo a girare varie riabilitazioni senza nessun miglioramento, anzi la malattia va avanti e lui non ha una terapia. Per forza di cose mia mamma viene allontanata da casa, e mio papà viene ricoverato due volte in psichiatria. Lui ha bisogno di assistenza 24 ore su 24, ma il badante (uomo) che avevo trovato, dopo essere stato aggredito, se ne va”.
“Ora lui è solo in casa – racconta – Io quando posso e quando lui mi fa entrare vado a preparargli qualcosa da mangiare e a prendere la roba da lavare. Compatibilmente con il mio lavoro (sono Asa in un ospizio). E in più cerco di tenere su con il morale mia mamma che vorrebbe tornare a casa. Mentre mio papà che ha un problema serio e pericoloso per gli altri è a casa. Sono così tanti mesi che sono sotto stress. Grazie per aver ascoltato il mio sfogo”.

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