Frode alimentare, 66enne cremasco rinviato a giudizio
Undici persone sono state rinviate a giudizio per l’operazione ‘Safe Food’ portata a termine dalla guardia di finanza di Pisa nel maggio del 2008. Tra questi, anche il cremasco Gian Battista Boschiroli, 66 anni, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla frode alimentare. In sostanza si rivendevano prodotti destinati al macero. E per “prolugare” la data di scadenza si sbianchettavano i numeri creando una nuova etichetta. Così gli alimenti scaduti, anzichè essere smaltiti, finivano sulla tavola di migliaia di famiglie. Il guadagno era di centinaia di migliaia di euro.
27 le perquisizioni che furono effettuate in tutta Italia. I finanzieri sequestrarono 250mila prodotti tra dolci, barattoli di pomodoro, verdure grigliate, pasta all’uovo, sottaceti, caviale, merendine per bambini. Luogo di smistamento della merce, un capannone a Ceppaiano (Crespina) dove era stata collocata la “sbianchettatrice”. Oltre al cremasco, sono stati rinviati a giudizio Alessandro Dossena, 53 anni, e Paolo Santerini, 65 anni, entrambi livornesi di origine; Songren Che, 58 anni e Giorgio Profeti, 67 anni, entrambi residenti a Livorno; Elvio Straccamore, 56 anni di Alatri (Frosinone); Renato Baratto, 66 anni, di Brescia; Ferdinando Marcandalli, 85 anni, di Lodi; Roberto Casassa, 44 anni, di Brescia; Giuseppe Perotti, 65 anni, di Pavia e Mauro Passetti, 79 anni, nato a Pontedera, residente a Crespina.
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