Cronaca

Gorni Kramer, la musica nel sangue

Nella foto: Gorni Kramer, sorridente, saluta (dal volume di Vittorio Franchini)

E’ stato tante cose Gorni Kramer, nato cent’anni fa a Rivarolo Mantovano, enclave virgiliana nel cremonese (tra S.Giovanni in Croce e Spineda). E’ stato un fisarmonicista di raro talento e precocità (da bambino già suonava la fisa nell’orchestra del padre Francesco infilando valzer, mazurke ma anche arie di Verdi e Puccini). E’ stato un fecondo compositore di canzoni tanto che alla Siae ne risultano depositate 1.174 (1.057 con il suo nome e 117 col nome di Francesco Gorni). E’ stato un polistrumentista (a Parma ha conseguito il diploma in contrabbasso), direttore d’orchestra, amico di fenomenali jazzisti come il vibrafonista Lionel Hampton o la cantante (preferita)  Ella Fitgerald.

PAPA’ “GALLO”
Per anni gli italiani hanno creduto che Gorni Kramer fosse straniero o che tale nome – dal suono esotico – fosse in verità uno pseudonimo di fantasia. La realtà è un’altra: Gorni era il cognome, Kramer il nome, scelto da papà “Gallo”, appassionato di ciclismo, che ha voluto  così omaggiare un suo idolo, cioè Frank Kramer, campione del mondo di ciclismo su strada nel 1912. Papà Francesco – per gli amici “Gallo” – era un “simpatico gradasso, fantasioso anche, capace di intrattenere gli amici con mille storielle e le donne con le sue tante avventure di immigrato. Già perché, un bel giorno, se ne era andato dal paese lasciando un bel vuoto.  Era finito in Belgio e poi in Lussenburgo, aveva fatto cento mestieri, perfino in miniera (…) era un vincente ed un seduttore al punto che, al suo ritorno in paese, avevano cominciato a chiamarlo Gallo. E Gallo era il nome che aveva preso quando aveva iniziato a guadagnarsi il pane con la fisarmonica:Francesco Gallo, solista”. (“Gorni Kramer , una vita per la musica” di Vittorio Franchini, Fondazione Sanguanini,1996).

LA SCOPERTA DEL JAZZ
Kramer ha cominciato da bambino a conoscere i segreti della musica, del “suonare insieme”, ma il repertorio era figlio del periodo ante-guerra:valzer, mazurke, polke, arie dell’Ottocento musicale. La classica “musica da ballo”.Poi la svolta nel 1933 con un proprio gruppo con cui “fare jazz”. Cioè inseguire quella musica, quei ritmi che taluni amici orchestrali ( che lavoravano sui transatlantici che collegavano l’Europa e l’America) gli raccontavano sino allo stupore. E così Kramer imparò a conoscere i segreti delle bands americane che si abbandonavano alla improvvisazione, che incidevano i primi dischi nell’Indiana con Joe “King” Oliver , il ragtime, il boogie woogie, lo swing di Benny Goodman, le grandi orchestre di Duke Ellington  e Count Basie ed i loro formidabili solisti.  E ne rimase stregato. Cose che raccontava a mamma Teresa (Marchiò) anticipandole i suoi progetti. Ma il nuovo genere musicale americano era vietato dal regime fascista . Tuttavia ci voleva ben altro per fermarlo, la febbre jazzistica era salita alle stelle.  Quelle idee provenienti da oltreoceano l’avevano conquistato. Impossibile restare fermi.

CRAPA PELADA
E’ il titolo del suo primo, grande, successo:musica di Kramer, parole di Tata Giacobetti  (pilastro del Quartetto Cetra), voce di Alberto Rabagliati, un gigante dell’epoca, mattatore in radio, erede di Rodolfo Valentino .Era il 1936. Pochi mesi prima (8 novembre 1935) le truppe italiane erano entrate a Macallè, Cesare Zavattini lanciava il Marc’Aurelio  (“La gente farà a pugni per comprarlo”).  La guerra è alle porte e tutti ne parlano. Nel 1939 Kramer scrive “Pippo non lo sa” portato al trionfo da tre sorelle olandesi, il Trio Lescano,  notissimo per quel motivetto importato dall’Olanda (“Parlano d’amore i tuli-tuli-tuli-pan”). Sandra,Giuditta e Caterinetta sono state il portafortuna di Gorni. E’ il periodo magico della radio. Mattatore il fiorentino Carlo Buti che cantava “Portami tante rose” e “Violino Tzigano”. Ma il jazz non sfondava.Alla radio (EIAR) preferivano  l’orchestra di Cinico Angelini e di Pippo Barzizza. Il  primo amava le melodie, il secondo i ritmi sincopati (la sua sigla era “Manuela”). Crapa pelada  fu ritenuta blasfema  per il (presunto) riferimento a Mussolini.

DEBUTTO IN TV (1957)
Gorni Kramer incontra la vastissima popolarità con il debutto televisivo, in una trasmissione intitolata “Musichiere”,  un quiz musicale firmato da Garinei e Giovannini, condotto dal popolarissimo Mario Riva con  Lorella De Luca, in onda al sabato sera dal 14 dicembre. Gorni  Kramer dirigeva la bella orchestra nel nuovo centro romano di produzione di via Teulada. Il meccanismo del gioco era semplice: l’orchestra suggeriva alcune note del brano da indovinare, e i due concorrenti – dotati di regolari scarpe da ginnastica – dovevano scattare dalle sedie a dondolo e suonare una campana posta ad una ventina di metri. I motivi da indovinare erano cantati da Nuccia Bongiovanni e Johnny Dorelli poi sostituito da Paolo Bacilieri. Il programma, seguito da milioni di telespettatori ogni puntata , andò avanti per 90 trasmissioni, e si concluse nel 1960.  Ogni puntata era rafforzata da ospiti illustri annunciati dal celebre “nientepopodimenoche” del presentatore Mario Riva. Celebri le ospitate di Bartali e Coppi (pacificati da uno sgangherato duetto musicale  che proponeva una parodia della canzone “Come pioveva”), di Giorgio Albertazzi, Totò, Gassman,Gary Cooper e Jane Mansfield. Indimenticabile la sigla di chiusura firmata da Gorni Kramer e cioè “Domenica è sempre domenica”.  Ha scritto Aldo Grasso:”Questo motivo percorreva tutta Italia, diffondendo  l’allegria goliardica  ed un po’ sfacciata  tipica del varietà e soprattutto del suo protagonista,Mario Riva”. Nel 1959 Kramer ha preso parte ad un secondo varietà (“Buone vacanze”); nel 1961 è stato il turno di “Giardino d’inverno”  con una straordinaria orchestra di 40 elementi. Nel 1962 Gorni Kramer  fu di nuovo protagonista  della scena televisiva  con lo spettacolo “Leggerissimo” accanto a Diana Orfei e Gino Bramieri.  Con l’avvento del rock and roll, dei Beatles e dei Rolling Stones, Kramer ha deciso di ritirarsi. E’ tornato sul piccolo schermo solo nel 1988 per iniziativa di Vittorio Franchini (breve partecipazione a “Unomattina”). Si è spento a Milano il 26 ottobre 1995.
Oltre a Rivarolo lo ricordano Mantova e Sabbioneta con eventi particolari. Il 28 settembre nella città di Vespasiano sarà ricordato con una serata insieme a Wolmer Beltrami (Breda Cisoni 1922- Cerveteri 1999) altro grande fisarmonicista mantovano, nonché acuto talent scout (Mina, Fausto Leali). Beltrami ha suonato nella grande orchestra di Kramer. Insieme, una sera, hanno fatto impazzire i londinesi.

ATTORE DI SUCCESSO IN CAROSELLO
Gorni Kramer ha fatto anche l’attore. Nella pubblicità di Carosello, lo spazio pubblicitario più famoso della storia della Rai. Un programma , unico al mondo, che garantiva alle aziende che per prime utilizzavano  questa opportunità, un sicuro successo.  Perché mobilitava registi, animatori, attori, case di produzione di alto profilo. Durò vent’anni (1957-1977).Kramer fu tra i primi a farne parte. Con tre diversi spettacoli.
Pazzi per la musica (1957) – E’ il debutto (strepitoso) di Gorni Kramer nella pubblicità televisiva. Per la Liebig (dado per brodo).  Al suo fianco Lelio  Luttazzi., regista Guido Rosada. Scrive Marco Giusti, lo storico di Carosello:” Lasciati in libertà , Kramer e Lelio Luttazzi si lanciano in folli mumeri musicali  utilizzando qualsiasi strumento e oggetto. Una session straordinaria di fascino altissimo”.
Adamo contro Eva  (1959) – Si trattava di una scenetta imperniata su un gioco tra marito e moglie  “fintissimo”.Con concorrenti aiutati da ospiti illustri. Appunto come Gorni Kramer.La serie pubblicitaria (cliente il dentifricio Durban’s) ha conciso col debutto in Carosello di Enzo Tortora, regista e produttore Luciano Emmer.
La Sagra del jazz (1963) –  Si trattava di brevi scenette musicali.Gorni Kramer era affiancato da Delia Scala,soubrette di grande notorietà, scoperta sette ann i prima dal regista Luigi Zampa e  da un anno legata alla compagnia di Garinei e Giovannini (“Buonanotte Bettina”, “L’adorabile Giulio”). Un tandem di successo. Annota Giusti:”Bravissimi”.  Reclamizzavano l’olio ed il vino Sagra con la regia di  Attilio Vassallo. Sceneggiatore  era addirittura Marcello Marchesi, umorista, scrittore, sceneggiatore dei film di Macario e Totò,  autore di celebri slogan proprio per Carosello  (“Non è vero che tutto fa brodo”, “Il signore sì che se ne intende”, “Con quella bocca può dire ciò che vuole”, “Il brandy che crea un’atmosfera” e tanti altri).

Enrico Pirondini

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