Cronaca

Galimberti corteggiato da Pd e movimenti Aem e Lgh tra i possibili motivi di scontro

La figura di Gianluca Galimberti (dato per possibile candidato alle prossime amministrative)  potrebbe essere il punto di riferimento di una lista civica appoggiata dai partiti del centrosinistra, ma anche di un raggruppamento di movimenti trasversali che con i partiti non vogliono avere nulla a che fare, sul modello che si era creato con il Comitato per l’acqua pubblica. Il centrosinistra cremonese alla vigilia delle ferie estive e con le turbolenze dello senario nazionale, fa i conti su come rinserrare le fila in vista degli appuntamenti del prossimo autunno. Con il congresso e successivamente, le primarie per la scelta del candidato sindaco. Il segretario provinciale Titta Magnoli ha preannunciato per settembre una bozza di programma per la città da presentare alle forze che vorranno condividerne i contenuti.

Ma tornando all’unico nome finora uscito come candidato del centrosinistra, Gianluca Galimberti, non è detto che partiti e movimenti possano tranquillamente appoggiarlo insieme.

Le forze cattoliche da cui Galimberti proviene e il mondo delle Acli, ma anche una consistente parte della sinistra, vedono con una certa preoccupazione il fatto che il Pd possa svolgere un ruolo troppo pressante sul quarantenne professore di fisica, molto attivo nel sociale, apprezzato per le doti umane e il lavoro svolto fianco a fianco con le associazioni di impegno civile di Partecipolis, ma del tutto nuovo al ruolo amministrativo.  Al movimento trasversale che vede in Galimberti un modo nuovo di fare politica non è gradita un’eccessiva vicinanza del Pd, partito abituato al governo della città, fino a quattro anni fa. Lo stesso Galimberti, tra l’altro, non ha mai confermato la volontà di candidarsi ad un ruolo istituzionale.

Uno dei temi che dividono è ad esempio il futuro delle società ex municipalizzate che sono elemento di discussione all’interno del Pd e tra i partiti del centrosinistra, tra coloro che ne difendono il ruolo e chi  le ritiene ormai snaturate rispetto agli scopi originari e da rifondare completamente. Anche a costo di smontare pezzo per pezzo la galassia di Lgh.  Le vicende dei distacchi delle utenze andate in scena lo scorso inverno hanno mostrato tutte le crepe del ruolo sociale assunto negli anni da Aem, ad esempio. E lo stesso presidente Franco Albertoni ha di recente parlato della natura completamente diversa dal passato della Spa di viale Trento e Trieste, società patrimoniale che si occupa essenzialmente di gestione economico finanziaria e non di servizi.

Su temi come questo dovrà confrontarsi Galimberti a settembre, quando  si scalderanno i motori della campagna elettorale. Per ora ha incassato il plauso del Pd, alla cui festa delle Colonie Padane è stato una presenza costante, e non solo nella serata in cui ha preso parte al dibattito con Marco Pezzoni, Bruno Tagliati e don Bruno Bignami sul futuro della città.  Pare che lo stesso Luciano Pizzetti sia tra i più convinti sostenitori della sua candidatura. Questa vicinanza ad un partito che ha assoluto bisogno di rinnovarsi all’insegna del “civismo”  potrebbe essere sgradita ai movimenti di base da cui proviene l’ex presidente di Azione Cattolica. Il recente dibattito sulla gestione del ciclo idrico è un esempio di come questi due mondi possano essere diversi, con il Pd che, pur appoggiando i referendum sull’acqua pubblica, ha sempre difeso il ruolo delle ex municipalizzate, e il Comitato per l’acqua bene comune, di cui fanno parte le Acli oltre alla sinistra, decisamente a favore di una gestione totalmente controllata dai Comuni.

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