Lettere

Troppi interessi in conflitto minano il governo Letta

da Gualtiero Nicolini

Fonte il giornale economico  “Sole 24 ore”, ogni giorno grazie anche all’impegno delle banche francesi e ai buoni uffici dell’ambasciatore di Francia a Roma che assume su di sé anche incarichi  economici ogni giorno  ripeto o quasi una industria italiana dei settori strategici (moda, settore alimentare, made in Italy per intenderci)  passa di mano e questo ci  impoverisce forse irrimediabilmente. Le nostre banche invece con grande lungimiranza si tengono ben stretti i loro soldi.

Nel contempo il Parlamento italiano compra definitivamente  gli F35 per tener fede agli impegni internazionali spendendo 14 miliardi e destinando alla ripresa del lavoro con grande enfasi solo 800 milioni. Il vice presidente del Senato (al di là dei suoi  trascorsi e delle sue imprese – vedi Porcellum , la splendida legge che resiste malgrado tutto – proprio malgrado la sua carica istituzionale offende platealmente un ministro e ovviamente si rifiuta di lasciare l’incarico.

Nel nostro paese la parola  “dimissioni”  infatti per le alte sfere è sconosciuta al contrario di quanto accade in ogni altro paese d’Europa e lo è anche ovviamente per il ministro Alfano che  dimostra di  contare  come il due di picche se è vero che non era stato neppure informato dai suoi collaboratori o che forse cerca  qualche capro espiatorio per evitare un altro piccolo incidente  diplomatico al suo padrone, che qualcuno sussurra grande amico del presidente Kazaco che avrebbe addirittura incontrato di recente in Costa Smeralda e a cui avrebbe voluto fare un piccolo favore. Ma sono solo illazioni. In passato ho ricoperto  alcuni  incarichi politici e quindi mi rendo perfettamente conto che se si è in una coalizione sono necessari a volte comportamenti e decisioni difficili da far capire all’elettorato e specie alla propria base. Tutti sappiamo che il governo Letta si deve barcamenare ogni giorno tra gli attacchi di grandi statisti quali Brunetta o Cicchitto, quando non intervengono altri esponenti del calibro di Gasparri, Giovanardi, Capezzone e chi ne ha più e metta e “per il bene del paese” è comprensibile che si debbano mandar giù bocconi amari in attesa di cosa vorrà fare l’esimio Berlusconi dopo il 30 luglio e digerendo anche attacchi alla magistratura della gentile signora Santanchè,  “subendo” quindi gli acquisti degli F35 per gli  “impegni europei” e dando degli imbecilli a Grillo e ai suoi e magari anche agli ex alleati come Vendola.

Che bisogno ci fosse di presentare un disegno di legge proprio a firma di 25 senatori del Pd sulla incompatibilità (invece che della  ineleggibilità ) – tra cui anche quella di un nostro amico cremonese  – per salvare Berlusconi forse sarebbe importante saperlo. Passi votare un provvedimento presentato dal Pdl per non far cadere il governo e facendolo passare magari per un “ricatto”,  ma anticipare i tempi …..mi pare davvero una …. diciamo sciocchezza. E non mi si venga a dire che quel disegno di legge è stato presentato  proprio per dimostrare la linearità del partito  sul conflitto d’interessi quando tutti ci ricordiamo bene che fu proprio l’ “amico”  D’Alema  ad evitare una legge  su questo tema pur avendo  tutte le possibilità di farla approvare.

Gualtiero Nicolini

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