Cronaca

Nubifragio e trombe d'aria, il maltempo devasta il territorio

Nelle foto Sessa, il sopralluogo di Coldiretti e autorità nel casalasco

AGGIORNAMENTO – Un violentissimo nubifragio, con raffiche di vento e grandine, ha provocato molti danni in provincia, soprattutto nella zona sud del territorio, a partire dalle 7-7,30. La furia meteorologica si è scagliata su molti comuni (e relative frazioni). Vigili del fuoco e tecnici dei Comuni impegnati per ore in interventi. Piante o oggetti crollati (e veicoli danneggiati). Strade e case allagate. Conseguenze per strutture e campi coltivati.

AGGIORNAMENTO ORE 19,30 – Nel pomeriggio, summit dei sindaci delle zone più colpite a Cappella de’ Picenardi. Erano presenti il segretario territoriale di Coldiretti Pietro Scolari, l’assessore all’Agricoltura e Ambiente della Provincia Gianluca Pinotti e il consigliere regionale Carlo Malvezzi.

Secondo una prima stima, sarebbero stati colpiti il 35% dei terreni di competenza del Consorzio Casalasco del pomodoro: un danno enorme, ma che sarà possibile quantificare soltanto tra qualche settimana, quando si arriverà al momento del raccolto e davvero si vedrà quanto le coltivazioni sono state compromesse.

Tra gli agricoltori lo scoramento è forte: un’intera stagione è andata in fumo e qualcuno si spinge a dire che sarebbe stato meno dannoso non seminare nemmeno. La crisi è forte e la fiducia è ai minimi storici: l’ultima àncora è lo stato di calamità e l’aiuto delle istituzioni, cui gli imprenditori si dovranno rivolgere attraverso i comuni o le associazioni di categoria. Oppure le assicurazioni private, almeno per chi le ha sottoscritte, che possono arrivare a risarcire fino al 70% del danno, ma anche in questo caso con tempi difficili da quantificare e sicuramente lunghi.

Mentre a  Cremona non si sono avvertiti gli effetti della tromba d’aria (ma una pianta si è schiantata in via dell’Annona, abbattendosi su due auto parcheggiate), il disastro ha colpito l’area casalese: in zona Lamari, fra Vicobellignano e Vicoboneghisio, a Cappella e Camminata), cavi dell’alta tensione tranciati (ad Agoiolo e a Rivarolo Mantovano), terreni agricoli devastati (danni a colture di meloni e mais soprattutto), tegole cadute dai tetti, antenne piegate, cartelli stradali piegati o ribaltati. Per non parlare dei danni ai privati, come ai ristoranti Miami (di recente apertura a Martignana di Po) e da Bortolino (a Viadana). A rimetterci anche l’azienda Storti: impressionante lo squarcio che si è venuto a creare in una parete di un capannone dell’azienda, in via Albarone a Casalmaggiore, dove la furia del nubifragio ha fatto crollare parte di un muro. A San Giovanni in Croce la tettoia di una struttura che accoglie diversi esercizi, ha perso pannelli frantumatisi al terreno. A San Martino del Lago si è concentrato il maltempo causando danni al circuito, il cui bar è stato completamente allagato e molti gazebo sono stati distrutti. Molte le case e garage allagati, a Solarolo Rainerio soprattutto. Acqua e grandine sono entrate anche in alcuni edifici religiosi, come a Vicoboneghisio.

Numerosi i mezzi agricoli impegnati sul territorio per rimuovere rami e piante spezzate o addirittura sradicate dal suolo.

Alla rocca di San Giovanni in Croce la furia meteo ha smantellato i gazebo della festa dell’Unione dei Comuni Palvareta Nova, che si terrà comunque stasera.

I DANNI ALL’AGRICOLTURA, COLDIRETTI: “CHIEDIAMO STATO DI CALAMITA'”

La Coldiretti segnala anche danni nella Bassa Bresciana. Per quanto riguarda le produzioni, in alcuni casi il danno è stato quasi del 100 per cento, con la coltre di ghiaccio che, alle 11 del mattino, era ancora sul terreno. Gli agricoltori sono anche dovuti intervenire con spalaneve per spostare il tappeto di grandine.

Secondo il monitoraggio immediatamente messo in atto dalla Coldiretti, in tutta la  fascia che interessa i comuni di Gabbioneta Binanuova, Ostiano, Pessina Cremonese, Cappella de Picenardi, Ca d’Andrea, Torre de’ Picenardi, Cingia de’ Botti, Scandolara Ravara, Solarolo, Gussola, San Giovanni in Croce, Torricella del Pizzo, si registrano i rovinosi effetti del maltempo. E, con l’arrivo di altre segnalazioni, l’elenco dei territori fortemente colpiti sembra destinato ad allungarsi.
Numerose piante divelte,  le colture in campo letteralmente rase al suolo (in queste zone si parla soprattutto di mais, foraggi, pomodori), danni rilevanti ai tetti delle stalle e dei capannoni.  Questo un primo ‘report’ della situazione in agricoltura, secondo le segnalazioni che giungono dalla imprese agricole. Pesantemente danneggiati risultano anche alcuni impianti fotovoltaici, collocati sui tetti delle stalle.

Immediato è stato l’intervento di Coldiretti Cremona, nel mettere in atto un approfondito monitoraggio della situazione e nell’allertare la Provincia di Cremona e la Prefettura, con una prima comunicazione che evidenzia la gravità dei danni riportati dall’agricoltura e che s’impegna nei prossimi giorni a far pervenire un censimento più completo ed approfondito della situazione.

“Già questa primavera fredda e le piogge intense hanno ritardato fino a due mesi le semine riducendo anche del 40 per cento le previsioni di resa su mais, orzo, cereali, ortaggi e frutta – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – questa tempesta perfetta che si è abbattuta sui territori fra Brescia e Cremona ha finito il lavoro e compromesso in modo definitivo la situazione. Adesso è più che mai urgente che venga concesso lo stato di calamità. Quest’anno i danni del maltempo in Italia hanno superato il miliardo di euro. Una stagione con una congiuntura di eventi così negativa non si ricordava da anni”.

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