Omicidio via Capra: parlano i consulenti, risarciti i familiari
Nella foto in alto, Angelo Pelucchi con i suoi legali (foto Sessa)
Udienza dedicata all’esame dei consulenti, quella di oggi davanti al gup Letizia Platè per il delitto di via Capra. Il 19 novembre del 2011 l’imprenditore bresciano Angelo Pelucchi, 73 anni, a bordo di un’Audi Q5, aveva investito e ucciso il pensionato Guido Gremmi, 76 anni, al termine di un diverbio legato ad un parcheggio riservato ai disabili. Pelucchi è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
Oggi il giudice ha sentito in contraddittorio gli esperti di medicina legale, Margherita Fornaciari per la procura, e Giorgio Cavaliere per la difesa, e i tecnici che hanno effettuato la perizia cinematica sull’auto di Pelucchi, l’ingegnere Cinzia Cardigno per il pm Fabio Saponara e il collega Giuseppe Manfredi per la difesa.
Secondo i legali di Pelucchi, gli avvocati Massimo Bonvicini e Michele Bontempi, non si è trattato di un omicidio volontario, ma di un delitto preterintenzionale. Nessun dubbio, infatti, sull’investimento. Il nodo del contendere, invece, riguarda principalmente la volontarietà del momento. Secondo la difesa, nella vicenda ha giocato la voglia, da parte di Pelucchi, di abbandonare al più presto la scena per evitare gli insulti di Gremmi che nel frattempo batteva i pugni sul cofano dell’auto dell’imprenditore per evitare che se ne andasse prima dell’arrivo dei vigili.
Nel frattempo l’imputato ha risarcito i familiari della vittima: Bruna Dondi, compagna di Gremmi, rappresentata dall’avvocato Michele Tolomini, la figlia, assistita dall’avvocato Tatiana Ostiensi, e il nipote, rappresentato dall’avvocato Federico Messuti. Con il risarcimento, le parti civili sono uscite dal procedimento.
Oggi il gup Platè ha anche accolto la richiesta di rito abbreviato presentata dalla difesa.
Per il prossimo 16 ottobre sono previste le conclusioni.
LA STORIA
Era sabato. Pelucchi si trovava a Cremona per la Festa del Torrone. Alle 17 aveva posizionato la sua Audi Q5 nel parcheggio per disabili di via Capra, un posto riservato a Bruna Dondi, convivente di Gremmi, residente nella vicina via Plasio. Dopo venti minuti era tornato e ad aspettarlo c’era Gremmi, appena rientrato con la compagna dalla spesa. Aveva portato le borse in strada e poi era sceso perchè lo spazio riservato alla compagna era occupato. Aveva chiamato i vigili urbani e intanto se l’era presa con l’imprenditore bresciano che intanto era salito in auto e aveva acceso il motore. Gremmi non voleva farlo andar via. Aveva preso a pugni il cofano dell’auto e urlava al bresciano di scendere. A quel punto Pelucchi aveva ingranato la retro per farsi largo e uscire. Poi era ripartito, nonostante avesse il pensionato davanti a sè. In maniera repentina e a fortissima velocità, così come raccontato da alcuni testimoni, Pelucchi aveva investito il pensionato ed era fuggito. Si costituirà il giorno dopo ai carabinieri di Brescia ai quali dirà: “quando sono partito ho sentito un rumore e ho pensato di aver sbattuto la macchina che era davanti a me. Arrivato alla fine della via ho guardato dallo specchietto retrovisore e ho visto l’uomo in terra”. Pelucchi non era tornato indietro, la paura aveva avuto la meglio.
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