Cronaca

Discarica di Malagnino, la Provincia ad Aem: 'Presto lavori per sanare le irregolarità'

Aem Gestioni non aveva rispettato le quote di volumetria autorizzate per la discarica di Malagnino, pur non avendo ecceduto nei conferimenti di rifiuti rispetto al progetto originario. In pratica non erano state rispettate le “quote di fine conferimento” e per questo era stata diffidata, nell’ottobre del 2012, dall’ente di controllo in materia ambientale, la Provincia. La scoperta del mancato rispetto del progetto originario, per quanto riguarda la risagomatura della discarica, era stata fatta dai tecnici dell’Arpa nel corso di una visita ispettiva ordinaria di un anno fa. Successivamente Aem Gestioni aveva prodotto un nuovo piano di ripristino ambientale e un progetto per il ricircolo  del percolato, presentato a dicembre ed approvato dalla conferenza di servizi lo scorso maggio. Con alcune prescrizioni da parte del  Settore Ambiente della Provincia, lo stesso che aveva emesso la diffida. Le prescrizioni riguardano la “trincea drenante”  tutt’attorno alla discarica, a partire dalla sommità di essa che dovrà essere “realizzata con materiale inerte calibrato al fine di garantire un efficiente drenaggio di tutte le acque che defluiscono; il materiale inerte della trincea dovrà avere un calibro maggiore rispetto a quello usato per il contiguo strato drenante (tale strato comunque dovrà avere un calibro Ø 16 – 34 come da indicazione del progettista)”. “Una volta definite le modalità di realizzazione della trincea drenante – precisa ancora la Provincia – e di allontanamento delle acque meteoriche, Aem Gestioni dovrà trasmettere la tavola esecutiva prima che l’intero progetto sia sottoposto a gara d’appalto”. Infine, Aem dovrà inviare entro 60 giorni dal rilascio del decreto (3 luglio 2013) un cronoprogramma dettagliato dei lavori di chiusura della discarica “al fine di garantire il puntuale controllo delle fasi di chiusura da parte dell’Agenzia”.

La Provincia vuole chiarezza sulla tormentata chiusura della discarica di Malagnino, che è solo un capitolo della delicatissima questione dello smaltimento rifiuti in provincia di Cremona, ora che il Tar ha dato ragione ai proprietari dei terreni di Vescovato che si sono opposti all’ampliamento. L’Arpa, in fase di controllo della realizzazione del ripristino ambientale e considerato che la discarica è comunque interessata da un assestamento naturale, verificherà il rispetto delle quote massime previste dal progetto autorizzato; le pendenze di progetto saranno verificate sulla superficie sommitale dello strato di argilla; saranno infine avviati a  recupero in impianti autorizzati i pneumatici usati in discarica come materiale ingegneristico entro il termine della conclusione dei lavori di chiusura.

IL CHIARIMENTO DI AEM GESTIONI

Aem Gestioni, a chiarimento di quanto pubblicato, precisa che “riguardo della discarica di Malagnino la società sta adempiendo, in tempi di gestione coerenti con le attività specifiche, a tutte le decisioni prese dalla Conferenza dei Servizi del recente 16 maggio scorso nel corso della quale, evidenziamo, è stato approvato il progetto di ripristino ambientale e di ricircolo del percolato presentato da AEM Gestioni srl. Alla Conferenza hanno partecipato il Comune di Malagnino, l’Arpa di Cremona, Aem Gestioni, la Provincia di Cremona”.

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