Carcere, Caritas: 'Non ci sono risorse' Ridotti pacchi indumenti per detenuti

foto Sessa
Sovraffollamento e scarsità di risorse. Anche il carcere di Cremona soffre. A lanciare l’allarme è la Caritas cremonese, attraverso il sito della Diocesi, con un articolo sull’aumento delle richieste che giungono ai cappellani e alla Caritas diocesana. ‘Non ce la facciamo a rispondere ad ogni necessità – dicono i responsabili della struttura di viale Trento Trieste – Abbiamo dovuto persino ridimensionare il pacco indumenti che garantiamo agli stranieri o a chi non ha alle spalle una famiglia”. La stringente necessità di risorse ha portato la Caritas a chiedere ad ogni parrocchia un contributo di 30 euro per garantire ad un detenuto una permanenza nel carcere dignitosa. 450 le persone a Cà del Ferro, quasi la metà sono straniere. Tutti sistemati in celle pensate per uno o due detenuti, ma ampliate nella capienza (non nella vivibilità) attraverso l’utilizzo di letti a castello.
“La detenzione è sempre più difficile nelle carceri italiane – dichiara Marco Ruggeri, operatore di Caritas Cremonese, al sito della Diocesi – anche perché le risorse sono sempre meno e c’è davvero bisogno di tutto. Non solo degli indumenti, ma anche i detergenti e molto altro. Il nostro aiuto avviene anche con la consegna di francobolli, carta e buste per le lettere da spedire ai familiari o offrendo la possibilità di telefonare a casa. Sono tanti coloro che non si possono permettere neppure questo. Possiamo stimare siano circa 150 che non hanno proprio nulla”.
“Servirebbe tanto ascolto e accompagnamento – continua Ruggeri – ma prima di tutto dobbiamo venire incontro alle necessità più materiali, ma essenziali. Nei nostri confronti ci sono aspettative molto forti: ci chiedono di non essere lasciati soli”.
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