Cronaca

Pgt, dissidenti di Pdl e misto astenuti C'è il via libera a Polo di via Mantova

foto Sessa

Pgt al cardiopalma in consiglio comunale. Movimenti, messaggini e riunioni lampo fuori aula per i consiglieri di maggioranza, impegnati a conteggiare i voti per non ‘andare sotto’ sul Polo di via Mantova, osteggiato dalle categorie dei commercianti, dalle opposizioni e da qualche dissidente (consiglieri Pdl e misto avversi alla corrente dell’ex vicesindaco Carlo Malvezzi, il vero autore della variante).
Segno delle difficoltà della maggioranza, la presenza in consiglio del segretario provinciale del Pdl Luca Rossi. Alla fine, pgt approvato con i dissidenti di Pdl e misto che non vanno oltre l’astensione, ad eccezione di due (Maschi del Pdl e Vacchelli del misto). Emendamenti del Pd bocciati (diversa la situazione se ci fossero stati Soregaroli, Ruggeri e Bonali) sia per l’area produttiva di via Bredina (18 favorevoli, 16 contrari, 1 astenuto), sia per il Polo di via Mantova (15 favorevoli, 14 contrari, 6 astenuti: i consiglieri Centofanti, Ghidotti, Vitali, Ceresa, Quinzani, Zaffanella).

IL SINDACO: MEDIE STRUTTURE NON SONO GRANDI

In Sala Quadri presenti il presidente dell’Ascom Claudio Pugnoli e il presidente di Botteghe di Centro Paolo Mantovani. Con la Confesercenti, autori dell’osservazione clou contro il polo di via Mantova/San Felice, un nuova area commerciale di 30mila metri quadrati (15mila calpestabili) a 4,5 chilometri dal Torrazzo e a 1 chilometro e mezzo dall’Iper di Gadesco, per il quale la Giunta ha proposto nelle controdeduzioni una riduzione delle quote commerciali al 6% con spostamento di alcune quote a Cà de Berenzani. “Oggi è un giorno importante per la città – ha esordito il sindaco Oreste Perri – Abbiamo ricevuto solo 80 osservazioni, numeri bassi rispetto ad altre città. Per quanto riguarda il Polo di via Mantova, il piano prevede medie strutture di vendita non paragonabili a grandi strutture. Il Pgt è uno strumento che servirà per lo sviluppo della città”.

VIA BREDINA E S. FELICE, PD PRESENTA 4 EMENDAMENTI

Il Partito Democratico ha presentato quattro emendamenti, chiedendo di votarli separatamente rispetto al resto del piano. Gli emendamenti riguardavano la trasformazione in area produttiva di due zone vicine alla Green Oleo (ex Simel) da 6mila 500 metri in via Bredina al quartiere S. Ambrogio (“mantenere le aree non soggette a trasformazione urbanistica di rispetto urbano”) e il Polo di via Mantova (“accogliere l’osservazione di Ascom e Confesercenti con lo stralcio delle quote commerciali”).
“Votare contro determinate controdeduzioni non vuol dire rifiutare lo sviluppo della città – ha detto Fanti del Pd – Chiedo un sussulto a consiglieri della maggioranza. Guardate con attenzione gli emendamenti. La nostra posizione non è ideologica. Su via Mantova, la Giunta ha detto che il 10% di quote commerciali è strategico. Allora perché l’ha ridotta al 6%? E perché ha spostato quote a Cà de Berenzani?”.

I DISSIDENTI DI PDL E MISTO

Nella discussione, significativo l’intervento del consigliere Domenico Maschi (Pdl) che ha dichiarato la sua contrarietà sul polo di S. Felice. “Il pgt non stravolge il territorio e sono in linea generale d’accordo – ha detto – Sul Polo di via Mantova ho dubbi, non c’è bisogno di questo comparto: è un potenziale concorrente dell’area dell’ex Scac che per me è la priorità”. D’accordo con Maschi i consiglieri Carlo Alberto Ghidotti e Giorgio Everet del Pdl.
Dubbi anche dal consigliere Giacomo Zaffanella del misto, contrario all’area produttiva in via Bredina e al polo di via Mantova: “Non è detto che se qualcuno è contrario ad alcuni punti, la maggioranza sia spaccata. Il pgt è uno strumento tecnico, ci possono essere modi di vedere diversi”.
Sbotta Roberto Gandolfi del misto: “Sono due ore che il Pdl fa un cinema del due e adesso tutti si astengono. Il peggior esempio che potevamo dare”.
“Capisco la difficoltà dei consiglieri della maggioranza che sono anche commercianti – ha detto il capogruppo Grignani del Pdl -, ma il Pgt è il tentativo di rivitalizzare alcune zone morte con una quota di commerciale ridicola. Siccome siamo democratici, chi voterà contro voterà contro, chi si asterrà si asterrà”.

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