Brera, a 20 anni dalla morte riemergono i trascorsi cremonesi
A sinistra, Gianni Brera; a destra un momento dell’incontro svoltosi il 25 giugno a Mantova con Roberto Borroni
Omaggio a Gianni Brera (1919-1992) a vent’anni dalla scomparsa. Con un volume di 224 pagine edito da “Fuorionda” i big del giornalismo sportivo italiano – da Gianni Mura a Mario Sconcerti, da Gianni Minà al direttore del “Guerin” Matteo Marani – hanno ricordato martedì scorso a Mantova, sul filo della memoria e degli affetti, lo scrittore pavese, figura straordinaria del Novecento letterario, storico ed etnografo “sui generis”, inventore di neologismi tuttora utilizzati (contropiede, centrocampista, uccellare, goleador, melina, libero, ecc.).
La presentazione ufficiale del volume – uscito con successo a Natale – è avvenuta martedi sera presso la Libreria Di Pellegrini nel corso di un appuntamento letterario in cui hanno preso parte molti autori coordinati dal curatore dell’opera, Adalberto Scemma, giornalista del Corriere dello Sport e docente all’Università di Verona.
Al dibattito ha preso parte Roberto Borroni, ex sottosegretario all’Agricoltura, che ha anticipato uno scoop su Brera (“Brera fu un partigiano, fece la Resistenza in Val d’Ossola al rientro da una fuga in Svizzera grazie all’intervento di Giulio Seniga che gli salvò la vita garantendo per lui”). Marina Di Pellegrini ha ricordato il “Brera persona libera, senza condizionamenti”. Adalberto Scemma (direttore della rivista di Studi Breriani, direttore scientifico Alberto Brambilla, Premio Coni per la letteratura sportiva 2010) ha ricordato in apertura: “Questo libro non mancherà di suscitare curiosità ed interesse, aprendo la via a nuove e più ampie indagini”.
Infine Enrico Pirondini, già direttore de La Provincia di Cremona (1997-2008) ha sottolineato l’amore di Brera per il Grande Fiume: “Ogni volta che attraversava il ponte sul Po a Cremona si toglieva, silenzioso, il cappello.Una volta gli chiesi: ‘Gianni, perché?’ E lui mi rispose: rendo onore al padre Po che da secoli dà vita alla nostra terra e alla nostra gente. Tu forse non ti rendi conto quanto sia importante un fiume, soprattutto questo fiume”. Una volta scrisse di se stesso e del fiume: “Il mio vero nome è Giovanni Luigi Brera. Sono nato l’8 settembre 1919 a San Zenone Po in provincia di Pavia e cresciuto a bordo o quasi fra boschi, rive, mollenti. Io sono padano di riva e di golena, di boschi e di sabbioni. E mi sono scoperto figlio legittimo del Po”.
Gli organizzatori del Festivaletteratura (settembre 2013) hanno invitato alla prestigiosa rassegna gli autori dei “Quaderni dell’Arcimatto” che stanno già lavorando al terzo volume di studi e testimonianze per Gianni Brera.
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