Famiglie contro le rette nelle scuole Voi siete d'accordo con gli aumenti? Intanto, lettere ai genitori dalla Giunta
Le famiglie protestano per l’aumento delle rette nelle scuole comunali, o meglio per l’introduzione delle tariffe nelle scuole per l’infanzia e l’aumento di quelle dei nidi, oltre ad un rincaro delle mense scolastiche. La petizione on-line della Rete Donne – Se non ora quando ha raggiunto le 500 firme. Altre 500 circa sono state depositate in Comune da genitori e nonni contro la manovra deliberata lunedì dalla Giunta. Un malcontento destinato ad allargarsi. Infatti, la Giunta dal 25 giugno, il giorno dopo il sì della Giunta, ha cominciato a spedire lettere alle famiglie con le nuove tariffe e con la spiegazione dei motivi che hanno portato l’amministrazione Perri al rincaro. “Venendo ai servizi a domanda individuale, cioè facoltativi e non obbligatori per legge come accade invece per i servizi Sociali – si legge nella lettera recapitata – questa Amministrazione ha assicurato la gratuità per quanto riguarda le scuole per l’infanzia, e tariffe molto basse rispetto alla media nazionale per gli asili, sino a quando è stato possibile farlo. Tale situazione ora non è più sostenibile. Le attuali condizioni nelle quali versa la finanza pubblica non permettono infatti di fare ricadere sull’intera collettività i costi di servizi che sono usufruiti solo da una parte dei cittadini (poco più del 2,5% dei 72 mila abitanti di Cremona). L’alternativa sarebbe stata quella di interrompere tali servizi, oppure di limitarli, compromettendone così la qualità che li contraddistingue e che da sempre è stata loro riconosciuta. Per mantenere la qualità da sempre garantita, la Giunta ha deciso di chiedere la compartecipazione alla spesa che l’Amministrazione deve sostenere per assicurare tali servizi”. Voi cosa ne pensate? La Giunta non avrebbe potuto fare altro. Era necessario gestire meglio la partita, soprattutto con le famiglie. Hanno ragione i genitori: ‘Le famiglie non sono un bancomat”.
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