Cronaca

A palazzo Cattaneo convegno in ricordo di Mirco Maffini

I fiùr i signan ‘l temp. Questo il titolo del convegno organizzato il 29 giugno a palazzo Cattaneo (ore 17) in ricordo del poeta dialettale Mirco Maffini, recentemente scomparso. Il Prof. Vittorio Cozzoli, esperto di cultura vernacolare e lui stesso valente poeta, presenterà un originale ricordo del poeta soarzese, molto noto nella nostra città, dove visse svolgendo la professione di insegnante. All’intervento del Prof. Cozzoli seguirà la proiezione di un audiovisivo, in cui sarà lo stesso Maffini a guidare il pubblico nei meandri fioriti e tuttavia drammatici della sua poesia, fra alberi di ciliegio, tramonti fluviali, tripudi di luce, interludi meditativi, brividi carnali e pensieri di tenebra.

Nel secondo intervento il Prof. Carmine Lazzarini, Sindaco di Castelverde, esporrà una riflessione sul tema “Identità locali e dialetti”. Partendo dal presupposto che “ogni cultura rappresenta l’equilibrio di un popolo o di un individuo con la propria storia e con il proprio ambiente naturale e relazionale” (come si legge nel pregevole manifesto del localismo italiano: www.localismus.it), il Prof. Lazzarini analizzerà le conseguenze che la “fluidità” dei contesti relazionali vigenti nella società contemporanea genera nel vissuto identitario delle persone. Essendo l’argomento di vastità smisurata, il discorso resterà focalizzato sul linguaggio vernacolare, inteso come modalità espressiva di una cultura fortemente ancorata al luogo e all’ambiente da cui è scaturita.

Ad esemplificazione di questi spunti teorici, verrà presentato un filmato prodotto dall’Archivio delle Immagini e delle Storie di Castelverde.

Dopo un rinfresco gentilmente offerto da Simona Maffini, figlia del poeta Mirco, il convegno si concluderà con un concerto eseguito dall’ensemble Il concertino. Avvalendosi dell’accompagnamento straordinario di Camilla Finardi (mandolino e voce), di Lorenzo Colace (chitarra e voce), di Sergio Lodi (mandolino e mandola), la voce di Simona Maffini interpreterà canti popolari e canzoni d’amore della tradizione contadina.

Nella giornata del convegno sarà inoltre possibile visitare la mostra fotografica “Volti fra archi e paesaggi”: una breve silloge di ritratti umani e scorci naturalistici eseguiti dal fotografo Vittorio Dotti nella campagna castelverdese.

Il senso di questa esposizione di ‘volti d’altri tempi’, simmetrie rurali e inquadrature ‘bucoliche’ è quello di far riflettere, senza utopie nostalgiche ma anche senza cecità verso gli orrori del presente, sulla “versione moderna della povertà” (la definizione è del filosofo Ivan Illich): “… sul piano soggettivo, essa è quello stato di opulenza frustrante che s’ingenera nelle persone menomate da una schiacciante soggezione alle ricchezze della produttività industriale. Essa priva le sue vittime del potere di agire autonomamente, di vivere in maniera creativa.”

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