Cronaca

"Ritardi e costi aggiuntivi" da Cava raffiche di lamentele sui nuovi bus

Le lamentele corrono sui bus. Nell’incontro tra Km, Comune e residenti di questo pomeriggio (25 giugno) a S. Ambrogio sono andate in scena le criticità di chi vive a Spinadesco, Cavatigozzi e in zona castelleonese, alle prese con i nuovi orari estivi in vigore dal 10 giugno. Una trentina gli utenti dei bus giunti all’incontro voluto dall’assessore alla Mobilità Francesco Zanibelli per arginare le lamentele che si sono levate un po’ dovunque in città. Insieme a lui il dirigente del settore Enrico Bresciani e la funzionaria Elisa Brigati; oltre al responsabile delle linee di Km Giovanni Lipreri.

A loro l’ingrato compito di assorbire le numerose lamentele dei convenuti e di cercare di spiegare le ragioni delle scelte adottate. Tra i problemi sollevati, quelli dell’allungamento dei tempi di percorrenza. Col vecchio orario chi risiede a Cava e si deve recare per esempio a Cremona Solidale, riusciva ad utilizzare un solo biglietto (valido 75 minuti) per l’andata e il ritorno, adesso invece è quasi impossibile intercettare le coincidenze. “Questa mattina – ha raccontato un ragazzo – ho litigato con l’autista perchè mi sono permesso di chiedergli se potevo timbrare alla fine del primo tratto di corsa, appena prima di scendere per prendere la coincidenza, in modo da starci dentro con lo steso biglietto. Mi ha detto che non a avrei neanche dovuto chiederglielo, ma far finta di niente e fare come quelli che si siedono in fondo”. “E poi si fa fatica a trovare i biglietti. Il barista del paese aveva finito i carnet da 10,70, così mi è toccato comprare un biglietto singolo che costa di più”.

“I ritardi delle coincidenze sono quotidiani”, “per forza, avete condensato in un’unica linea, la C, quattro delle vecchie linee, due circolari e due navette”; “La linea C che passa da Borgo Loreto e poi si immette in tangenziale, dove ovviamente non c’è neanche una fermata è semplicemente demenziale”, sono state solo alcune delle criticità evidenziate. Tra il pubblico anche Elia Sciacca: “Voi ci raccontate che state sperimentando queste nuove linee, valide per il periodo estivo. Ma sono dieci anni che siete lì (rivolto al funzionario di Km) e fate sempre gli stessi errori. Perchè venite ad incontrare le persone solo dopo che avete deciso? Perchè non ascoltate di più gli autisti?”.

Da parte del Comune è stato sottolineato il fatto che a Cremona va meno peggio di altre zone, dove il trasporto pubblico è stato molto più  tagliato, con conseguenze anche occupazionali sugli autisti, a causa dei sempre minori stanziamenti delle Regioni. La strada, anche per la Lombardia, sarà sempre più quella dei tagli e chi utilizza i bus dovrà abituarsi. L’orario estivo comunque viene utilizzato anche come sperimentazione per capire dove si potrà migliorare da settembre. Per ora, dai pareri emersi in sala, il servizio è solo peggiorato. Per stessa ammissione dei tecnici, la scelta di modificare le denominazioni delle linee (dai numeri alle lettere) è stata un tentativo non riuscito di rinnovamento. Avrebbe dovuto esserci una sorta di concorso tra utenti dei bus e scuole per inventare nuovi nomi per le linee, ma non c’è stato tempo. E la campagna esplorativa per capire le abitudini di viaggio degli utenti e quindi realizzare il servizio su misura è stata fatta in maniera ridotta sempre per ragioni di costi (l’indagine fatta a questo scopo nel 2004 era costata 150mila euro, ha spiegato Bresciani).

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