Cronaca

Giunta sempre più isolata nella difesa del Pgt Si amplia il fronte del no alla variante

Si allunga la lista dei detrattori della variante generale al Piano di Governo del Territorio che il Comune vorrebbe adottare ai primi di luglio in via definitiva in Consiglio. Tutte le associazioni ambientaliste cremonesi sottoscrivono un intervento che torna sul tema del consumo di suolo, oggetto di osservazioni anche da parte della Regione Lombardia nel parere obbligatorio emesso a inizi giugno. Da parte sua invece il Comune sostiene che non c’è nuovo consumo di suolo, anzi i nuovi ambiti di trasformazione ne riducono l’utilizzo per 600mila mq rispetto al vigente Pgt. Contro il nuovo strumento urbanistico appare anche il documento della Giunta provinciale, espresso  nell’ambito della verifica di conformità al Piano Territoriale di Coordinamento. Addirittura viene stigmatizzata la scelta di inserire tra gli ambiti di trasformazione l’area verde lungo via Flaminia, dove invece si suggerisce di valutare la possibilità di creare gli orti urbani. Il fronte dei no appare bipartisan:  c’è un’associazione come Ascom, tra cui si annoverano alcuni tra i grandi elettori di Perri, che continua a chiedere lo stralcio di via Mantova; c’è l’intera opposizione consigliare (Pd-Idv) che sta demolendo il percorso partecipativo adottato dal Comune per l’esame delle osservazioni.

Adesso si aggiungono, con un proprio documento, le  associazioni Salviamo il Paesaggio – Coordinamento Cremonese, Cremasco, Casalasco; LUCI – Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa; Circolo Culturale AmbienteScienze; Oltre lo specchio Rete SNOQ; UNA – Uomo Natura Animali; Comitato No Strada sud; Legambiente; Italia Nostra; CreaFuturo; WWF; Comitato Beni Comuni, Federazione Verdi.

‘Il Comune di Cremona – scrivono – ha adottato la Variante al Piano di Governo del Territorio, rispetto alla quale le sottoscritte associazioni, sia in forma autonoma che unitaria, hanno presentato nei termini previsti dalla legge numerose osservazioni. Il nuovo strumento è impostato come i precedenti sul consumo di suolo vergine da destinare a nuove edificazioni: sempre lo stesso meccanismo, sempre le solite strategie. L’ostinazione con la quale si difende questa Variante è addirittura sfacciata, la Variante non è stata ancora ancora approvata, ma ci si comporta come se già lo fosse: l’adozione del Piano attuativo di iniziativa privata riguardante l’Ambito di Trasformazione A.S.-3.2 Ambito a ovest del q.re Incrociatello  è in “variante al vigente PGT ma in conformità con la Variante generale al PGT”. Pochi giorni fa poi, la Giunta Comunale ha espresso i propri indirizzi per controribattere alle osservazioni. Una prassi poco chiara, con indicazioni grossolane che sembrano utili solo a giustificare le bocciature. Immaginiamo una dicitura del tipo “osservazione respinta perchè in contrasto con gli indirizzi da noi indicati”, un corto circuito lessicale e tecnico perfetto per non entrare nel merito delle osservazioni. Ci ha lasciato inoltre a dir poco amareggiati il paragrafo in cui si sostiene che “Appare sproporzionata l’indicazione di un drastico ridimensionamento delle previsioni di espansione urbanistica su terreni agricoli (anche perché in larga parte si tratta di ambiti di trasformazione previgenti del PGT 2009 per i quali i diritti edificatori acquisiti non si possono semplicemente annullare)”.

A noi appare invece sproporzionata la edificazione già attualmente esistente a Cremona ed illegittima la posizione su cui si fonda il rigetto dell’osservazione: “i diritti edificatori acquisiti non si possono semplicemente annullare”. Sulla questione esiste una recente sentenza del Consiglio di Stato (6656/2012) che asserisce l’esatto opposto.

La posizione del Comune non è più retta nemmeno dalla legge – conlcudono le associazioni – che invece tutela il territorio quale elemento non inesauribile e non i diritti edificatori su cui per anni sono state fondate le strategie di “progresso” della nostra economia, strategie che oggi si stanno dimostrando falllimentari’.

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