Nolli non vota il patrocinio a Partecipolis: 'Dicano che è campagna elettorale' Polemica a pochi giorni da weekend organizzato da Gianluca Galimberti
“La smettano di fare gli ipocriti. Dicano chiaramente che si tratta di una campagna elettorale”. A pochi giorni dal weekend organizzato nel cuore di Cremona – con il patrocinio del Comune – da Partecipolis, il gruppo che riunisce diverse realtà ecclesiali e che da quattro anni lavora per una diversa idea di città, si scatena il vicensindaco e assessore al Bilancio Roberto Nolli. Prima su twitter e poi al telefono con Cremonaoggi attacca le intenzioni del movimento capitanato da Giancluca Galimberti, ex presidente di Azione Cattolica, che vede il coinvolgimento di Articolo 32, Azione Cattolica, Associazione Giorgia, Meic, Università Cattolica del Sacro Cuore, Alac (Latino-americana), Pepo Team, Società San Vincenzo, Ambientescienze, Politecnico di Milano – polo di Cremona, Associazione culturale Crart, Federazione Oratori Cremonesi, Associazione Mounier, Radici e Futuro, Acli, CreaFuturo, Scout Cngei, Scout Agesci Cremona 2, Libera, Caritas, Arci, Baskin, Salviamo il paesaggio, Fiab, Avvocati di strada, Giovani architetti cremonesi, Tapirulan, Lapisvedese, Una specie di spazio, Traiettorie di Sguardi, band giovanili, Winter Beach.
“E’ un’associazione culturale che ha dietro Verdi, Rescaglio, Bodini, Macconi e Cappellini – dice il vicesindaco – Sarebbe più corretto dire che è un’associazione culturale di stampo politico, fatta per lanciare un candidato sindaco di area cattosocialista. Mi aspetto che vanga esplicitata questa intenzione, è giusto che i cittadini lo sappiano senza celarsi dietro aspetti socio-culturali. Io, come cattolico, non mi riconosco in quella parte, ma a quel punto sarò pronto a confrontarmi nel bene della città”.
Piccolo giallo, poi, sul patrocinio riconosciuto dal Comune alla due giorni di Partecipolis. Alla votazione in Giunta, infatti, il vicesindaco non era presente. “Se l’intervento è culturale asettico – ha spiegato Nolli – non c’è problema per il patrocinio. Se l’evento serve per portare avanti una linea politica in cui non mi riconosco, allora non è giusto il patrocinio. Per questo ho preferito non votare, perché mi riservo di valutare l’azione di Partecipolis”.
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