Scomparso a 72 anni Giuseppe Ghisani, giornalista e scrittore
E’ scomparso a 72 anni Giuseppe Ghisani, noto giornalista e scrittore, stroncato da un male inesorabile. Lascia la moglie e due figli. Ghisani era nato a San Daniele Po. A Cremona e al suo territorio aveva dedicato il suo ultimo libro, ‘Campane sull’acqua’, ispirato all’alluvione del 1951. Aveva esordito come scrittore con una giovanile raccolta poetica nel 1964 “L’inverno dei tuoi occhi”, seguita dalla pubblicazione di quattro romanzi: il “Cervello di Marlon Brando” nel 2006, “Il ragazzo dello Splendor” nel 2009, Desiderio nel 2011 e Campane sull’acqua nel 2012. La sua verve narrativa si muoveva tra le nebbie della Pianura Padana e il mare Adriatico, sempre accompagnata da affascinanti personaggi femminili.
E’ morto Beppe Ghisani, cronista, giornalista di razza e scrittore. Era uno di noi, di quelli venuti su nelle redazioni, in giro nei paesi o sui marciapiedi a raccogliere notizie. Un giornalista vecchia maniera, per cui le notizie erano le cose più importanti da portare al giornale, ogni giorno ed in ogni stagione. Potevano venire dal sindaco del paese più grande o dall’ultimo stradino della frazione, tutte avevano la stessa dignità e Beppe al giornale “La Provincia” le portava sempre. Ghisani amava la carta stampata, aveva vissuto il periodo del piombo, della macchina da scrivere e quello del computer. Quando lo incontravo in città, a passeggio con la cara moglie, finivamo per parlare sempre di quello, giornali e giornalisti. Un tarlo che ti entra in corpo quando ami così tanto la tua professione.
Cronista, caposervizio, vicedirettore e poi anche direttore reggente del quotidiano in un momento di travaglio e di passaggio al giornale “La Provincia”, Beppe doveva essere il direttore cremonese, del giornale della nostra provincia. Glielo avevano chiesto. Me ne aveva parlato: “ma tu mi dai una mano se accetto?”. “Certo Beppe, sono pronto”. Poi le cose sono andate diversamente, si è scelto un milanese. E lui è tornato ad occuparsi dei suoi paesi, della bassa, del casalasco di cui sapeva tutto. Poi la scelta della pensione. Ed allora è tornato a scrivere libri, come in gioventù quando era apprezzato poeta. Nel 1964 aveva infatti già pubblicato la raccolta di poesie “L’inverno dei tuoi occhi”. Poi è passato ai romanzi: “Il cervello di Marlon Brando” nel 2006, poi “Il ragazzo dello Splendor” nel 2009 e “Desiderio” nel 2011. Infine all’inizio del 2012 “Campane sull’Acqua”, il ricordo su come fu sconfitta l’alluvione del 1951 a 60 anni di distanza. Doveva essere un libro collettivo con me e il fotografo Luigi Briselli. Giuseppe, preciso e tempestivo, fu il primo a consegnare il materiale. “Bisogna pubblicarlo subito, altrimenti non stiamo nell’anniversario”, ci sollecitò. Poi visto che i tempi si dilatavano, scelse di pubblicarlo da solo. E lo dedicò ad Umberto Chiarini “di Fossacaprara, che amò e difese il Po”. Nelle battaglie di Chiarini per il fiume e il casalasco, Beppe che amava la bassa si rispecchiava e mai dedica fu più appropriata per un libro che racconta paure e solidarietà.
Quando lo si incontrava in giro per Cremona, negli ultimi mesi, Beppe parlava della sua malattia. Con i giornalisti, con i fotografi del giornale, con i tipografi. Con quelli con cui aveva condiviso tanti giorni e tante notti. Sperava di vincerla come già era successo qualche anno prima per un altro grave problema di salute. Questa volta non è andata. Non ce l’hai fatta. Ciao Beppe. (m.s.)
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