Cascinetto: 'La politica non strumentalizzi il Kavarna'
Il Quartiere Cascinetto non vuole l’espulsione del centro sociale Kavarna dalla sua sede. ‘Se al loro posto entrasse l’associazione nazionale carabinieri e si mettesse a far feste di sera, il problema sarebbe lo stesso. Il quartiere non vuole che il Kavarna venga usato per strumentalizzazioni politiche’. Il presidente del Comitato di Quartiere del Cascinetto, Alessandro Rossini ha chiarito così la questione del centro sociale che a fine mese potrebbe essere sfrattato dal Comune per fine locazione. Lo ha fatto nella Comissione Periferie di venerdì pomeriggio che faceva il punto sui due anni di sperimentazione dei Comitati di quartiere nella formula voluta dall’amministrazione Perri, ossia non più comitati spontanei, ma organi elettivi con tanto di regolamento. Molte ombre su questa modalità, molti problemi irrisolti sono stati sviscerati dai quattro presidenti dei Direttivi che sabato e domenica prossimi saranno rinnovati (Incrociatello, Zaist, quartiere Po). Il Cascinetto fa eccezione per gli impegni professionali di Rossini e le elezioni si terranno a settembre.
Il ‘caso’ Kavarna ha tenuto banco in commissione e Rossini è stato molto chiaro nel dire che non c’è alcuna preclusione per le attività del Centro. ‘Il problema non è di destra né di sinistra, vorrei che la giunta comunale nella sua interezza prendesse un provvedimento convidiso. L’unico problema è il contrasto generazionale tra residenti in gran parte anziani, che magari vedendo un ragazzo coi capelli lunghi pensano che sia un drogato, e che giustamente di sera vogliono riposare; e i frequentatori del Kavarna che come tutti i giovani quando fanno le feste, fanno anche rumore. Il problema non sono certo i venti frequentatori del centro, con cui ho parlato diverse volte e che sono impegnati in molti temi sociali, soprattutto in tema di ecologia e iniziative di solidarietà, come la raccolta di vestiti usati. Il problema semmai è costituito dai rave party che vengono organizzati nei fine settimana e che portano a Cremona trecento – quattrocento persone dalle province di Brescia, Bergamo, Mantova, che si contattano tramite facebook. In questi casi, che ripeto, sono molto frequenti, di ubriachi ce ne sono parecchi’.
Dunque il problema esiste, ma è stato strumentalizzato. Il consigliere Gabriele Romani, presente in commissione, ha chiesto maggiori dettagli sui rapporti residenti – centro sociale, ma quello che emerge è un problema generazionale. ‘Forse – ha concluso il presidente del quartiere – qualche anno fa era meno sentito perchè effettivamente il quartiere è invecchiato. Un tempo c’erano tre bus che passavano a prendere i bambini per portarli a scuola, adesso è sufficiente uno scuolabus che carica 4 o 5 scolari’.
Molti altri i problemi sviscerati dai rappresentanti delle zone: Giancarlo Allegri (Incrociatello – S. Ambrogio), Maurizio Fazzi (Zaist), Maria Luigia Bernuzzi (quartiere Po). Quasi tutti legati al disagio giovanile e alla manutenzione stradale. Una buona notizia l’ha fornita l’assessore alle Periferie Claudio Demicheli a fine seduta: per risolvere i problemi di buche , marciapiedi sconnessi e manutenzioni ordinarie, da adesso sono a disposizione tre unità (due finora operanti al campo scuola più una terza) che, facendo base al Cimitero, risponderanno alle chiamate di pronto intervento che provengono dai quartieri per risolvere problemi di piccola entità. Demicheli ha inoltre annunciato lo stanziamento di 10mila euro per le spese di gestione dei Comitati cittadini (pagamento utenze, affrancature postali e simili). Dopo la conclusione dei lavori in commissione, è tornato con un commento sul caso Kavarna: ‘Il problema esiste, ricordo benissimo cosa succedeva durante le feste della Lega. All”ultima che ho organizzato io, tre anni fa, qualcuno addirittura lanciava sul palco, addosso ai musicisti, le pannocchie dei campi vicini’.
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