Cronaca

Dal 10 giugno bus rivoluzionati, firme contro nuove linee e nomi delle corse

Rivoluzione dei trasporti urbani ed extraurbani dal 10 giugno. Il sindacato di base, Usb, ha cominciato una raccolta firme contro l’operazione portata avanti da Comune di Cremona, Comune di Crema e Provincia di Cremona. In mattinata, banchetto alla stazione dei pullman, con la partecipazione di alcuni utenti dei bus urbani. “Sarà una tragedia – dice una di loro – I nomi delle tratte verranno modificati, insieme alle fermate e agli orari. Hanno detto che avrebbero fatto degli incontri, ma noi non abbiamo saputo nulla”. E proprio la scarsa comunicazione rischia di creare disagi soprattutto alla cittadinanza più anziana, soprattutto per le corse da e per Cimitero e Ospedale. Anche il Partito Democratico si riserva di fare qualcosa in consiglio comunale. Ad ascoltare le rimostranze del sindacato, questa mattina, la consigliera Alessia Manfredini e Luca Burgazzi.

Due le petizioni avviate questa mattina, che continueranno nella sede del sindacato Usb (piazza Antonella) il lunedì, mercoledì e venerdì. La prima riguarda le nuove denominazioni delle linee: dai numeri si è passati alle lettere, ma nei cartelli che hanno cominciato a comparire nei punti di sosta, non è stata specificata la corrispondenza tra vecchia e nuova denominazione. Si chiede il ripristino sia delle vecchie linee che delle vecchie denominazioni. Viene anche criticata la scelta di Km e Comune di ripristinare il servizio di bus a chiamata già tentato in passato e poi soppresso sulle linee urbane per scarso utilizzo. La seconda petizione riguarda invece la controlleria a bordo. ‘Inutile – afferma Yuri Brocchieri, del sindacato di base – parlare di aumenti dei biglietti, già ipotizzati, se non ci si mette seriamente a controllare chi sale a bordo. Usb sostiene anche la necessità che il servizio pubblico locale venga gestito da un’azienda speciale totalmente pubblica, sulla base del concetto di bene comune sancito del referendum sull’acqua’.

Tra le critiche che circolano  tra gli utenti, le difficoltà della popolazione anziana a comprendere i nuovi percorsi, in particolare per le linee storiche, le più utilizzate come le circolari (ex) 5 e 15. Penalizzante anche la fine dell’orario alle 18,30, dopodichè bisogna rivolgersi al servizio a chiamata: ‘Non lo sanno che all’ospedale  l’orario di visita è proprio dalle 18 in poi? Come fanno a tornare indietro le persone?’.

‘Continueremo la nostra campagna, sollecitando anche i referenti dei Comitati di quartiere a segnalarci le criticità’, conclude Brocchieri. Pesanti accuse alle nuove linee erano state espresse qualche giorno fa dal Comitato di S. Felice – S. Savino.

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