Cronaca

Magnoli: 'Se Salini vuole l'alleanza può iscriversi al Pd'

‘Non mi risulta che ci si sposi dicendo di no’. Così Titta Magnoli commenta la posizione del Pd in Consiglio provinciale, ieri, nel corso della prima adozione del Piano cave, a proposito dell”inciucio’ tra Salini, Pdl e parte della maggioranza, con i sei consiglieri Pd. Il consigliere di Rifondazione Comunista Giampaolo Dusi aveva infatti chiesto ai colleghi della minoranza di uscire dall’aula in modo da far mancare il numero legale e mettere ulteriormente in difficoltà la giunta Salini, stante le numerose assenze tra i banchi della maggioranza. ‘L’Aventino non ci interessa’, afferma il segretario provinciale Pd a proposito della possibilità di far saltare la votazione attraverso questo espediente. ‘Andare in soccorso di qualcuno non significa votare contro’, aggiunge, in riferimento al fatto che il gruppo consigliare del Pd ha votato no al Piano Cave, soprattutto per la contrarietà alle previste escavazioni di argilla nell’area del Pianalto della Melotta. ‘Non siamo d’accordo su quel piano e coerentemente ci siamo espressi – aggiunge Magnoli – Semmai il problema è un altro. Salini  è in difficoltà e ha usato strumentalmente la nostra parte per evidenziare le fratture interne alla sua maggioranza. Possiamo dire anzi che questa non esiste più, forse non esiste più nemmeno l’ente Provincia, giunti a questo punto, ma per noi resta importante il ruolo delle istituzioni’.

Entrando nel merito, ossia il voto contrario al piano cave c’è chi ha votato a favore del documento in considerazione della pesante situazione occupazionale della provincia e del territorio soncinese -cremasco in particolare. ‘Non si può – continua Magnoli –  subordinare sempre e tutto alla questione occupazionale, che resta una questione fondamentale, ma alla quale non si possono sacrificare ambiente e salute. Abbiamo avuto questa posizione anche per la vicenda Tamoil’.

Nessuna voglia di larghe intese, insomma replicando in provincia quanto sta accadendo a Roma. ‘Se Salini vuole fare un’alleanza con noi, può sempre iscriversi al Pd’, conclude Magnoli. ‘Oggi è di moda sparare contro le divisioni interne al nostro partito, ma non mi pare che il Pdl sia messo meglio, anzi’.

E sempre restando in casa Pd, nei giorni scorsi la segreteria provinciale ha ampliato la sua composizione, allargandola (oltre ai componenti già presenti)  a Serenella Taraschi, di Piadena, Luciano Toscani, di Casalmaggiore, Omar Bragonzi, nuovo coordinatore cremasco di Montodine, Elena Bernardini, coordinamento donne, di Pizzighettone, Leone Lisè di Castelleone, Ivan Scaratti di Grontardo e Luca Burgazzi, cremonese. E’ previsto forse qualche altro ingresso a completamento.Un processo non ancora concluso e propedeutico al congresso di settembre.

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