Cronaca

Nuova Chiesa del Maristella, posizionato arco per il portico

Sta prendendo sempre più la sua fisionomina la nuova chiesa del Maristella, a Cremona. Nonostante il maltempo dei giorni scorsi, il cantiere prosegue spedito e, mentre si sta completando l’assemblaggio della torre campanaria, nella mattina di lunedì 27 maggio è stato posizionato il grande arco che compone l’ingresso dell’edificio di culto. Una volta ultimata la struttura, l’attenzione degli operai sarà rivolta agli impianti e alle finiture. Ma in vista dell’inaugurazione – prevista nella primavera del 2014 – ci sarà anche la realizzazione di un parcheggio e delle arterie di accesso, sempre a spese della parrocchia. Un impegno importante che si affianca alla ripresa del cammino di iniziazione cristiana che proprio sabato 25 maggio ha portato 17 ragazzi a ricevere i sacramenti dalle mani di mons. Lafranconi.

A metà marzo nel cantiere del Maristella era iniziato il posizionamento delle strutture prefabbricate realizzate in un cantiere di Iseo. “La chiesa – spiega il geometra Pietro Alquati, dello studio Biplano Living Concept di Persico Dosimo – è una struttura preassemblata in fabbrica permettendo così agli operai di lavorare in totale sicurezza. Il tutto è poi stato portato in cantiere in pannelli e composto in poche settimane”. In questi giorni si sta completando la torre campanaria e, nella mattina di lunedì 27 maggio, è stato installato il possente arco che formerà il portico d’ingresso della chiesa.

Attenzione ai lavoratori, ma anche all’ambiente visto che la costruzione è pensata per il massimo risparmio energetico grazie a una particolare coibentazione attraverso uno speciale flusso d’aria all’interno delle pareti, attivato da un pompa geotermica. Macchinari che saranno posti nello spazio dietro l’altare: se a piano terra avrà sede la sagrestia, esiste infatti anche un primo piano per il magazzino e un secondo per gli impianti.

“Alcuni anni fa – ricorda don Pierluigi Codazzi, parroco del Maristella – il Vescovo ci ha chiesto di progettare non soltanto una chiesa, ma un luogo dove la comunità potesse ritrovarsi a celebrare il Giorno del Signore. Il significato di questa opera è dunque prima di tutto quello di una comunità che crede e celebra. Aveva bisogno di uscire da una provvisorietà che durava da quarant’anni”.

“Contemporaneamente alla progettazione della chiesa – precisa ancora don Codazzi – abbiamo ripreso l’iniziazione cristiana con i bambini e le famiglie. Così quest’anno, oltre ad aver iniziato la costruzione della chiesa, abbiamo anche il grande dono di avere il primo gruppo di bambini che celebrano i sacramenti della Cresima e della Prima Comunione”. Sacramenti che lo stesso vescovo Lafranconi ha conferito nel pomeriggio di sabato 25 maggio nella chiesa parrocchiale dello Zaist, comunità con cui il Maristella, insieme alla parrocchia di S. Bernardo, sta condividendo l’attenzione pastorale verso i giovani anche grazie al vicario “condiviso” don Matteo Alberti.

Se da un lato c’è la soddisfazione per l’opera che, dopo tanti sforzi, sta crescendo davanti agli occhi, dall’altro ci sono le difficoltà logistiche ed economiche. Sarà infatti la comunità del Maristella a dover far fronte alle spese per la realizzazione della chiesa, pur con un contributo della Conferenza Episcopale Italiana e della Diocesi di Cremona. Spese non solo per la realizzazione del luogo di culto, ma anche per le opere accessorie.

“Il progetto – afferma don Codazzi – ha richiesto anche un impegno molto forte a carico della parrocchia per il parcheggio, la strada di accesso e i marciapiedi, tutto completamente da costruire. Dunque un investimento molto grande. Ma il progetto di costruzione della chiesa ha anche una componente di forte legame con il territorio e il quartiere: un’idea molto bella e molto forte che non ci separa dal territorio, ma colloca la Chiesa – come deve essere la Casa del Signore – tra le altre case”.

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