Cronaca

Condannato il ladro con il telecomando: quattro anni e otto mesi

Processato con il rito abbreviato davanti al giudice Giuditta Silvestrini, Aldo Paduano, 55 anni, originario di Rimini ma residente a Milano, è stato ritenuto colpevole di furto aggravato e condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione e a 1.200 euro di multa. Per l’imputato, presente in aula, il pm onorario Silvia Manfredi aveva chiesto una pena di quattro anni e 600 euro di multa. Paduano era stato arrestato dagli agenti della polizia stradale di Cremona nell’aprile dell’anno scorso. Per gli inquirenti, si presentava nelle aree di servizio di mezzo nord Italia utilizzando il cosiddetto “jammer”, un telecomando disturbatore di frequenze, in grado di impedire la chiusura a distanza dei veicoli di chi si fermava per una sosta. Gli accertamenti erano stati effettuati in seguito ad un colpo messo a segno nell’area di servizio Cremona Sud nel  febbraio del 2012. L’uomo, che faceva da palo, agiva insieme ad un complice che non è mai stato rintracciato. Mentre quest’ultimo svuotava le macchine, Paduano seguiva le vittime mantenendosi in contatto via cellulare. Il 55enne era stato fermato a Milano.  Il 4 febbraio, nell’autogrill cremonese, la coppia di ladri aveva fatto razzia su una Fiat Panda in sosta  noleggiata da due cittadini stranieri diretti a Verona. Il bottino, mai ritrovato, era stato di un portatile, un portafogli contenente 200 dollari, passaporti, documenti e un blackberry. Partendo dalle registrazioni delle telecamere, la polizia stradale era riuscita a risalire al 55enne, che ha alle spalle diversi precedenti. Durante la perquisizione domiciliare era stato trovato il disturbatore di frequenze, un dispositivo capace di funzionare anche a una distanza di 15 metri e finito sotto sequestro. Nell’interrogatorio di garanzia del 17 aprile dell’anno scorso davanti al gip Guido Salvini, Paduano aveva raccontato che per vivere faceva il taxista abusivo e che dietro ai furti sulle auto in sosta nelle aree di servizio delle autostrade c’era “un gruppo di algerini” con base a Milano.

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