Aem Gestioni al rinnovo delle cariche Cda a tre membri, e solo uno politico
Tempo di rinnovi, con le nuove regole imposte dalla spending review, per le società partecipate cremonesi. Il cordone della borsa stretto attorno ai costi della politica porterà con sé un minor numero di poltrone da assegnare. Già in proroga da un anno, il Consiglio di amministrazione di Aem Gestioni, presieduto da Giuseppe Ferrari, verrà rinnovato entro il mese di maggio. Con lui decadranno i consiglieri Ugo Carminati, Antonio Cerioli, Sergio Giazzi, Paolo Trentarossi. Un Cda che, sommando tutti i compensi al lordo, vale circa 70.000 euro l’anno, di cui 30.000 per il presidente e 10.000 a testa per i quattro consiglieri. Neanche tanto, se si pensa al fatturato milionario di Aem Gestioni e all’utile (pare) da oltre 2 milioni di euro maturato nel 2012.
A differenza di quanto successe quattro anni fa, ai primi tempi dell’amministrazione Perri, ci saranno meno possibilità di piazzare i propri uomini, da parte di partiti e correnti. Attualmente sono cinque i componenti del Cda ed ora passeranno a tre. Due di loro saranno scelti tra i dirigenti interni di una delle società che controllano Aem Gestioni: quindi Lgh (che a febbraio ha rinnovato il proprio Cda in base a questi nuovi criteri e di cui è amministratore delegato il cremonese Franco Mazzini) oppure Aem Spa, o ancora il Comune di Cremona che detiene il 100% delle quote di quest’ultima. Il componente esterno del Cda resta l’unico eletto con il tradizionale sistema delle indicazioni politiche. Formalmente sarà il presidente di Lgh a scegliere i nominativi, sentite le indicazioni del socio Aem Spa che a sua volta seguirà le indicazioni del sindaco Perri.
L’abbattimento dei costi della politica avrà effetti senz’altro più vistosi sul piano locale e regionale, per quanto riguarda l’Aler. Nei prossimi mesi tutti i 13 Cda lombardi scadranno e sarà nominato un unico consiglio di amministrazione regionale. Gli uffici territoriali resteranno però aperti.
@RIPRODUZIONE RISERVATA