Cronaca

Sacche di sangue ai parchimetri, Casa Pound contro aumento tariffe

Sacche di “sangue” collegate a una quindicina di parchimetri e un volantino “Basta coi salassi, il centro muore”. Così CasaPound Italia Cremona protesta contro il nuovo aumento delle tariffe delle strisce blu, che si accompagna a una riduzione del numero di posteggi liberi e all’aumento delle tariffe dei parcheggi privati.

«Riteniamo – spiega Gianluca Galli, responsabile provinciale di Cpi Cremona – che la decisione dell’amministrazione comunale, in collaborazione con AEM e SABA, andrà a discapito non solo dei commercianti del centro storico, ma di tutti i cittadini che negli anni hanno anche dovuto subire la privatizzazione di diversi parcheggi, da Villa Glori a Massarotti fino a piazza Marconi».

«Ricordiamo – prosegue Galli – che il codice della strada prevede esplicitamente che il Comune riservi ‘una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta’. Invece, già ora, trovare un parcheggio libero in centro è un’impresa, sia di giorno che di notte, così si è costretti a ricorrere a quelli privati, che applicano la legge di mercato e alzano le tariffe. E a pagare, alla fine, sono sempre i cittadini».

«Chiediamo quindi – chiarisce il responsabile di Cpi Cremona – non solo che vengano rispettate le dovute proporzioni tra i parcheggi liberi e quelli a pagamento, ma anche che i cittadini non siano obbligati a ‘dissanguarsi’ per accedere ‘all’amato e bistrattato’ centro storico. I costi della sosta – aggiunge Galli – non possono e non devono subire ulteriori rincari, mentre le aree a pagamento vanno ridotte. E che non si venga a parlare di mobilità sostenibile, visto che in città manca un quadro operativo per attuarla in modo serio».

«È inaccettabile – conclude il responsabile di Cpi Cremona – che i cittadini cremonesi e i commercianti del centro storico, che sta già morendo giorno dopo giorno, subiscano un ennesimo ‘salasso’, tanto più considerando il particolare periodo di crisi economica».

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