Cronaca

Il business delle slot a Cremona Macchinette in 200 esercizi della città In provincia salgono a 800

Gioco e scommesse dilagano. E sempre più spesso si parla di piaga sociale, fra vere e proprie patologie e famiglie rovinate. Molti sindaci stanno cercando di porre un freno alle aperture di sale e al proliferare delle macchinette, ma senza un intervento del Governo è tutto molto complicato dal punto di vista normativo. Intanto un’importante attività è portata avanti proprio in questi giorni, nel nostro territorio, dalla Carovana Antimafie, impegnata in una campagna di sensibilizzazione con tanto di adesivi destinati alle realtà che non ospitano slot e affini (leggi l’articolo). I numeri di questo business sono impressionanti. In provincia di Cremona, è noto, l’importo pro capite destinato al pubblico gioco supera i mille euro: lo dimostrano diverse elaborazioni, ma tutte sono riferite ancora al 2011.

La portata del fenomeno viene però sottolineata anche dagli ultimi dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Nelle liste del 2012, fra le aree del Cremonese, del Cremasco e del Casalasco, si contano più di 850 esercizi iscritti (879 per la precisione) con autorizzazioni per le macchinette. Solo nella città di Cremona di esercizi con queste autorizzazioni ce ne sono 217 nell’elenco 2012. Nel 2013, secondo calcoli non ancora ufficializzati, risulta esserci un calo, ma i numeri restano decisamente elevati: circa 800 le attività censite in provincia e 180 nel capoluogo. E’ una diminuzione, questa, che non riesce a soddisfare chi – come il gruppo della Carovana Antimafie – sta cercando di contrastare le slot. Nelle tabelle dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non ci sono solamente sale dedicate, ma anche bar, pub, ristoranti, circoli privati e semplici tabaccherie. La diffusione è capillare. E con gli importanti introiti che portano questi apparecchi è difficile, per i gestori dei locali, rinunciare. A Crema la situazione è simile: gli esercizi iscritti con autorizzazioni sono oltre 130 nel 2012, circa 120 nel 2013. A Casalmaggiore, infine, una trentina sia nel 2012 che nel 2013.

Michele Ferro

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