Fondi per cassa in deroga? Confartigianato: 'Indispensabili per sopravvivenza imprese"
«Purtroppo i dati congiunturali relativi al I trimestre 2013 ci riportano nella piena realtà della crisi, dopo i seppur flebili segnali di speranza dello scorso trimestre. Una crisi che non è solo lombarda, né solo italiana, ma che si sta sempre più generalizzando all’intera Unione Europea, con prevedibili conseguenze anche sulla dinamica delle esportazioni». E’ questo il commento del Presidente di Confartigianato Cremona, Massimo Rivoltini, dopo la presentazione dei dati relativi alla congiuntura del I trimestre 2013. Le aziende artigiane manifatturiere fanno infatti registrare dati di produzione negativi sia a livello congiunturale (-1,6%) che tendenziale (-5,5%). L’indice della produzione raggiunge quota 67,9, segnando un nuovo minimo assoluto (dato destagionalizzato, base anno 2005=100).
La contrazione dei livelli produttivi risulta diffusa a tutti i settori, con siderurgia (-13,2%) e minerali non metalliferi (-9,8%) caratterizzati dalle contrazioni più rilevanti. Altri comparti che evidenziano flessioni significative dei livelli produttivi sono la carta-stampa (-8,9%), le manifatturiere varie (-8,6%), le pelli e calzature (-8,5%) e l’abbigliamento (-8,3%). Il tessile, già duramente colpito negli anni passati, registra questo trimestre il calo produttivo minore (-2,7%), seguito da alimentari (-3,5%) e meccanica (-4,5%), che si confermano i due settori artigiani maggiormente resistenti al ciclo recessivo.
Il protrarsi della crisi colpisce tutte le destinazioni economiche dei beni, con minor intensità per i beni intermedi (-5,1%). Intense le contrazioni per i beni di consumo finale (-6,8%).
«Le nostre imprese – aggiunge Rivoltini – hanno ormai esaurito le energie interne a cui attingere, e per continuare a resistere serve sicuramente un intervento esterno, un supporto che provenga anche dal sistema politico. E’ questo il senso dello slogan recentemente lanciato da Rete Imprese Italia, “Adesso tocca a voi!”: non è uno scarico di responsabilità, quanto invece una concreta richiesta d’aiuto».
Il fatturato a prezzi correnti registra un peggioramento congiunturale (-1,6%) mentre il dato tendenziale si assesta su una caduta del -5,5%. Le imprese artigiane presentano una più forte contrazione congiunturale degli ordini interni (-6,5%), mentre crescono ancora gli ordini esteri (+2,4%). Il buon andamento delle esportazioni delle aziende artigiane non ha però un effetto significativo sui risultati complessivi, in quanto la quota del fatturato estero sul totale rimane molto contenuta (6,6%). Rimane stabile il portafoglio ordini, con 35 giornate di produzione assicurata.
Per l’artigianato il saldo occupazionale è negativo ma meno intenso rispetto allo scorso trimestre (-0,5%), con tassi di ingresso in leggera crescita (1,5%) e di uscita in calo (2,0%). In controtendenza rispetto all’industria i dati sull’utilizzo della CIG, in riduzione sia considerando il numero di casi (18,2%) sia considerando la quota di ore utilizzate (2,9%).
«In un quadro di così grande incertezza economica – conclude il Presidente di Confartigianato Cremona – la capacità di strategia da parte della politica diventa fondamentale. Siamo infatti convinti che l’incertezza politica degli ultimi mesi abbia ulteriormente alimentato le difficoltà di contesto che condizionano le nostre imprese; ora serve agire, con decisione e precisione, per intervenire subito dove necessario. A questo proposito, cito un solo, significativo, esempio: in un quadro in cui l’occupazione fa registrare un trend linearmente negativo da molti mesi, il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga diventa indispensabile alla sopravvivenza delle imprese artigiane».
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