Anziana malata morta carbonizzata, assolto il figlio
Aveva lasciato l’anziana madre sola in casa per oltre un’ora. Il 5 gennaio del 2009 Giuseppina, 78 anni, malata da tempo di Alzheimer, affetta da problemi di deambulazione e incapace di provvedere a se stessa, era morta carbonizzata nell’incendio che si era sviluppato nell’appartamento di Castelleone nel quale viveva con il figlio. Accusato di abbandono di persona incapace, oggi l’uomo, Ennio Madonini, 53 anni, noto pasticcere, è stato assolto dal giudice Pio Massa perchè “il fatto non sussiste”. Per l’imputato assoluzione piena, così come aveva chiesto anche il pm onorario Silvia Manfredi. In aula Ennio, difeso dall’avvocato Mario Tacchinardi, ha reso dichiarazioni spontanee, parlando del suo rapporto “simbiotico” con l’anziana madre. “La mia famiglia era mia madre. Non ho mai avuto fidanzate, non sono mai uscito la sera, non ho mai fatto vacanze, non ho mai avuto un diversivo che non fosse mia madre”. “Mi sono sempre dedicato a lei”, ha spiegato, “e mi vanto di essere un mammone. Mia madre si fidava solo di me”. Il giorno della tragedia il 53enne era andato a Crema a comprare dei pellet per la stufa. Al suo ritorno l’incendio era già divampato. A provocarlo era stato un cuscino appoggiato accanto alla stufa. Il pavimento in parquet aveva subito preso fuoco, e in un attimo le fiamme avevano aggredito tutto l’arredo. Giuseppina non era riuscita a mettersi in salvo. A dare l’allarme era stato proprio il figlio, anch’egli investito da un’enorme nuvola nera che gli aveva tolto il respiro ma che non gli aveva impedito di invocare aiuto. Quando i vigili del fuoco erano riusciti a domare le fiamme, la donna era già morta. “Mai e poi mai avrei pensato una cosa del genere”, ha detto l’imputato con un filo di voce. “Io sono a posto con la mia coscienza”.
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