Firmato il Patto della Sicurezza "Le telecamere slittano all'autunno" Nel documento linee guida su droga, prostituzione e periferie
Il Patto degli impegni. Presentato in Prefettura il Patto della sicurezza firmato dal Prefetto Tancredi Bruno di Clarafond e dal sindaco Oreste Perri, alla presenza del Questore Antonio Bufano, del maggiore dei Carabinieri Rosario Gemma e del comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Alfonso Ghiraldini. Nel documento, le linee di indirizzo su priorità (azioni coordinate e progetti che verranno sottoposti con cadenza almeno semestrale alla valutazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica), videosorveglianza (potenziamento, con eventuale compartecipazione di enti e istituzioni pubbliche e private, del sistema di videosorveglianza), droga e disagio giovanile (le parti si impegnano a realizzare interventi di contrasto al fenomeno dello spaccio di droga. Sarà rafforzata l’azione di sensibilizzazione e vigilanza sulle tossicodipendenze, sull’alcolismo e sul bullismo fra i giovani, anche con iniziative nelle scuole. A scopo preventivo, verrà rafforzata la vigilanza nei parchi, nelle aree a verde e nei luoghi di maggiore frequentazione dei giovani), prostituzione (piani coordinati di contrasto e interventi diretti a verificare la regolarità della posizione delle persone interessate con le normative che regolano la presenza sul territorio nazionale), stagione estiva (intensificazione dei controlli nelle periferie), esercizi pubblici, organi di cooperazione, organi di Polizia Locale con un maggior coinvolgimento dei vigili nel piano della sicurezza.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie, “il Prefetto – si legge nel piano – promuoverà su delega del Ministro dell’Interno la predisposizione di programmi straordinari di incremento dei servizi di polizia, il Comune individuerà uno stanziamento annuo di risorse per la realizzazione degli obiettivi del presente atto”. Novità: viene istituita una ‘cabina di regia’, coordinata dalla Prefettura e costituita da tre qualificati esponenti, due nominati dal prefetto e uno nominato dal sindaco, che verificherà lo stato di applicazione del patto e valuterà eventuali integrazioni e modifiche.
Nello specifico, tuttavia, nulla di definito. Il patto per la sicurezza, infatti, è uno strumento dentro il quale verranno elaborati interventi mirati e dettagliati. E le trenta telecamere a spirale, da collocare dal centro alla periferia e annunciate qualche mese fa? “Prima bisogna aspettare l’approvazione del bilancio – dice il sindaco Perri – Stiamo lavorando sul finanziamento di banche e di privati, ma per calcolare la parte restante a carico del Comune bisogna aspettare il bilancio. Contiamo di istallare le telecamere in autunno perché vogliamo che l’intervento sia complessivo e non a pezzi“. Intanto, Prefettura e Comune continueranno a contattare istituti di credito, amministratori di condominio, ordini professionali, invitandoli a contribuire alla videosorveglianza della città.
“Oggi è un grande giorno – dice il Prefetto – E’ cinque anni ormai che ne parliamo. La sicurezza in provincia e in città è a un buon livello però serve alimentare il sentimento della sicurezza e, in questo, i cittadini devono collaborare. Il patto che ha durata biennale serve per tracciare le linee di indirizzo, le azioni a largo raggio”. “Sicurezza significa prevenzione – prosegue Oreste Perri – Il Patto incrementa la presenza sul territorio per dare maggiori garanzie a cremonesi e ospiti”.
“Il patto serve a dare al cittadino la percezione della sicurezza – dichiara il Questore Bufano – Da questo punto di vista, è importante la ‘sicurezza partecipata’ che significa segnalazioni dei cittadini alle forze dell’ordine, videosorveglianza non solo in strada, ma anche in casa. I grandi reati sono diminuiti, crescono invece gli episodi di microcriminalità, ma a Cremona il controllo c’è. Non è vero che le periferie sono abbandonate”.
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