Cronaca

Risparmi per non aumentare le tasse Nolli chiude alle esternalizzazioni

Nella foto, Nolli e il Comune

Primo passo ottimizzare le risorse interne, cercando di mantenere tutti i servizi e facendo in modo che costino meno; poi, visto che questo quasi sicuramente  non basterà a produrre un sufficiente risparmio di spesa, agire sui servizi a domanda individuale (asili, mense, tariffe museali e per l’utilizzo degli altri beni pubblici). Infine, ma proprio come ultima ratio, incrementare la tassazione generale, che per un comune significa aumentare le aliquote Imu e addizionale Irpef. Sono i tre step per chiudere il Bilancio 2013 che il vicesindaco Roberto Nolli porterà al tavolo di maggioranza, non appena si sarà concluso il giro dei confronti tra dirigenti di settore e direttore generale e, in seconda battuta, tra questi e i singoli assessori. Cose che dovrebbero avvenire entro questa settimana. Poi le scelte saranno politiche, ma partendo da un punto, per ora soltanto teorico: che per chiudere in pareggio il Comune di Cremona ha bisogno di 7 – 8 milioni. ‘I fattori di incertezza – spiega Nolli – sono legati ai teorici mancati trasferimenti dallo Stato per 3,7 milioni, alla sempre teorica introduzione della Tares, da cui dipende un altro milione; all’incertezza sulla certificazione del gettito Imu, che lo Stato ci comunicherà soltanto entro il 15 maggio’, e anche in questo caso c’è un milione che balla. Se si aggiungono  le probabili minori entrate dalle società partecipate si arriva a circa 5,7 – 6 milioni in meno per il Comune. E poi ci sono tutti i tributi locali che traballano a causa delle difficoltà economiche, come la Cosap (occupazione suolo pubblico) su cui pesa la crisi dei cantieri, l’addizionale Irpef  per le diminuzioni dei redditi, mentre persino le sanzioni della Polizia Locale vanno riviste al ribasso.

La radiografia delle uscite e delle entrate dei vari settori comunali viene passata al setaccio in questi giorni. Nolli cita qualche caso a titolo di esempio, senza preannunciare lo spettro di tagli per nessuno, ma è da qui che la giunta dovrà cominciare a ragionare. Nella Polizia Locale, ad esempio, ci sono costi per circa 4,2 milioni di euro ed entrate da sanzioni per poco meno di 2 milioni. Lo sbilancio è di 2,2 milioni. L’Economato, che gestisce tra l’altro gli edifici pubblici, ha speso 4 milioni di euro per le bollette energetiche, acqua luce e gas. 2,5 milioni se ne vanno solo per riscaldare i 22 edifici gestiti, tra cui palestre e scuole.   Le politiche sociali hanno uscite per 10 milioni, le educative per 5 milioni, la cultura per 3 milioni. I servizi a domanda individuale, che ricadono in gran parte proprio in questi tre settori, hanno un costo di 10 milioni ma ne incassano solo 4 dalle tariffe pagate da chi ne usufruisce.  ‘E’ giusto questo? – si chiede Nolli – A mio parere no, perchè alla fine è tutta la collettività che paga per servizi che non utilizza’.

‘Ci sono molti esempi su come ottimizzare le risorse – continua il vicesindaco –  ma serve un cambio di mentalità e di registro da parte di chi lavora nel pubblico. A tutti noi capita di vedere in inverno uffici pubblici con riscaldamento a go-go e finestre aperte. Questo non deve più accadere. Occorrono forme di responsabilizzazione sia da parte di chi gestisce la cosa pubblica (quindi il personale, ndr) sia di chi ne fruisce (gli utenti)’. Il personale, argomento delicato in Comune, deve ‘essere valorizzato e motivato, credo che tra gli stessi dipendenti vi sia una larga consapevolezza di un necessario cambio di mentalità, a cui è giusto che si accompagnino forme di incentivazione economica. E’ necessario fare una programmazione del personale diversa da quella che è andata avanti negli anni.

Ci sono settori con una dotazione di personale adeguata alle esigenze di 10 anni fa, può darsi che siano necessari degli aggiustamenti. Dico a caso: spostare qualche geometra dall’urbanistica al Patrimonio. Oppure pensiamo all’ufficio anagrafe, con la digitalizzazione può darsi che alcune  risorse possano essere spostate dove la domanda di servizi è in crescita, ad esempio nell’assistenza sociale, dove potrebbe confluire ad esempio anche qualche unità che oggi si occupa di Pari Opportunità’. Tutti esempi, beninteso, l’argomento appartiene alla trattativa sindacale.

Per Nolli occorre far funzionare meglio l’apparato comunale, minimizzando il ricorso alle esternalizzazioni. ‘La gestione delle case popolari – afferma – ci costa 350.000 euro l’anno, è assolutamente da internalizzare’, ossia riprenderla dall’Aler, facendola gestire al settore Patrimonio opportunamente rinforzato di unità. Niente incarichi esterni neanche per il settore Informatico (‘perchè affidarsi all’esterno per l’assistenza, quando noi abbiamo tecnici interni?’). Un riordino certosino, quello che aspetta l’amministrazione Comunale, che dovrà fare i conti con abitudini inveterate. ‘Tutti dobbiamo cambiare abitudini – chiosa Nolli – anche i cittadini, anche chi lascia aperto il rubinetto dell’acqua senza curarsi della bolletta perchè tanto è qualcun’altro che paga’. L’alternativa è il rialzo indiscriminato della tassazione: tra Imu e addizionale Irpef, dove le aliquote sono tuttora tra le più basse possibili, il Comune avrebbe margini di rincari per 6 – 6,5 milioni di euro. Meglio non arrivarci.

g.b.

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