Cronaca

Casa Pound niente scontri ma muri imbrattati

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Un sabato blindato, quello vissuto oggi a Cremona, per la manifestazione di protesta organizzata dai rappresentanti dei centri sociali contro gli antagonisti di Casa Pound che nel primo pomeriggio hanno inaugurato la loro sede di via Geromini 30. Nessuno scontro fisico: le due fazioni, grazie all’organizzazione delle forze dell’ordine, non sono mai venute a contatto. Solo sfottò, slogan antifascisti e qualche momento di tensione che si è registrato all’incrocio tra via Geromini e largo Paolo Sarpi. In quel punto i rappresentati dei centri sociali, muniti di caschi e bastoni, hanno lanciato qualche fumogeno all’indirizzo degli antagonisti, che tra saluti fascisti e brindisi stavano festeggiando l’inaugurazione della loro nuova sede. L’imponente cordone delle forze dell’ordine, però, ha impedito che si andasse oltre le parole. Lungo il tragitto verso piazza Stradivari, il corteo dei centri sociali ha tappezzato di scritte buona parte di via Manzoni, tutto sotto gli occhi sconcertati dei residenti che dai balconi e dalle terrazze stavano assistendo al passaggio del corteo antifascista. Imponente il servizio d’ordine di polizia e carabinieri, in tutto un centinaio di uomini, dalla mattinata schierati nei punti nevralgici interessati dal passaggio degli aderenti ai centri sociali. E, ovviamente, presidi fissi di polizia, uomini della Digos, carabinieri e vigili urbani in via Mantova, in via Geromini, via Dante e viale Trento e Trieste. Sul posto, a coordinare gli uomini in divisa, il questore Antonio Bufano accompagnato dai suoi dirigenti Nicola Lelario, Angelo Lonardo e Giovanna Sabato. Presenti anche il maggiore dei carabinieri Rosario Gemma, il maresciallo Angelo Foglia e per i vigili urbani il comandante Fabio Ballarino Germanà, accompagnato dall’assessore Francesco Bordi e dal vice comandante Pierluigi Sforza. L’inaugurazione della sede di Casa Pound era prevista per le 14, ma già dalle 13 i centri sociali si sono radunati davanti al Dordoni da dove è partito il corteo scortato dalle forze dell’ordine. Gli aderenti dei centri sociali, con a capo il leader storico Mario Bini, hanno percorso un tratto di via Dante, per poi attraversare viale Trento e Trieste e arrivare in largo Paolo Sarpi proprio nel tratto che incrocia via Geromini. Qualche momento di tensione, e poi il corteo ha percorso via Manzoni, lasciandosi dietro numerose scritte antifasciste e dai contenuti discutibili: ‘Marò assassini’, ’10,100,1000 Preiti’ (l’autore della sparatoria davanti a palazzo Chigi a Roma), ‘Fascisti al rogo’, ‘No Casa Pound’. La manifestazione si è poi spostata in piazza Stradivari, dove, oltre a Mario Bini, hanno preso il microfono alcuni esponenti dei centri sociali che hanno chiesto a gran voce alle autorità la chiusura della sede di Casa Pound. Verso le 17 il corteo è tornato in via Mantova attraverso corso Matteotti. I numeri della giornata: 250 i rappresentanti dei centri sociali, un centinaio quelli di Casa Pound. Non era presente il fondatore e presidente nazionale del movimento di estrema destra Gianluca Iannone, impegnato nella campagna elettorale a Roma.

Dato che l’argomento ha suscitato reazioni offensive, volgari e illecite, Cremonaoggi ha deciso di chiudere i commenti.

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